L’assegno di inclusione, prestazione destinata ai nuclei in condizione di grave svantaggio, a livello nazionale ha raggiunto al 30 giugno quota 700 mila. Lo ha comunicato l’Inps nella prima edizione dell’Osservatorio sull’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro. I cittadini raggiunti dall’assegno di inclusione sono attualmente 1,7 milioni.
LA PLATEA
Le Regioni con più beneficiari sono la Campania (169 mila famiglie raggiunte dall’Adi) e la Sicilia (145 mila circa), come ai tempi del Rdc. A differenza del vecchio reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione prevede però controlli alla fonte più serrati ed è anche per questo che ha impiegato più tempo a entrare a regime.
Soddisfatta la ministra del Lavoro, Marina Calderone: «Siamo molto vicini a quelli che erano i target annuali previsti per la misura, che come si sa è aperta a tutte quelle condizioni e a quei nuclei familiari che si trovano in una condizione di fragilità. I dati dicono che le misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza stanno funzionando bene». A dicembre scorso, prima che calasse definitivamente il sipario sul maxi sussidio introdotto nel 2019 da Cinquestelle i nuclei che avevano percepito l’ultima mensilità del reddito di cittadinanza erano circa 730 mila. I sindacati però ricordano che nel 2023 hanno ricevuto almeno una mensilità del vecchio reddito di cittadinanza 1 milione e 367 mila famiglie, dunque seicentomila in più rispetto a quelle che hanno attualmente diritto all’Adi.
Più nel dettaglio, sono 624.712 le famiglie che a maggio hanno ricevuto l’assegno di inclusione e in oltre 260 mila di queste sono presenti minori, in altre 239 mila ci sono disabili e in 297 mila degli over 60. Le famiglie con persone in situazione di svantaggio sono, sempre secondo l’osservatorio dell’Inps, 5.798. Capitolo single: a maggio le famiglie con un solo componente che hanno ottenuto l’assegno di inclusione sono state 214.763. Infine, l’importo medio per le famiglie con minori è stato di 691 euro, con una forbice che va dai 627 euro per le famiglie con due componenti ai 768 euro per quelle con cinque componenti e più.Per quanto riguarda il Supporto per la formazione e il lavoro, il nuovo reddito di cittadinanza per gli occupabili, prestazione che corrisponde a 350 euro di aiuto e che viene erogata solo a chi cerca attivamente un’occupazione, ammontano secondo i dati Inps a 96.000 le persone raggiunte dal supporto. Quasi la metà, 45 mila, risiedono in Campania e Sicilia. Gli ex percettori occupabili del Rdc che nel Lazio hanno richiesto il Supporto per la formazione e il lavoro sono 4.826. In Puglia sono più di 11.500 e in Calabria 10.714. Al Nord spicca il Piemonte, con oltre 4.100 beneficiari. In Abruzzo, Emilia-Romagna e Toscana l’asticella supera le duemila unità.
Ma chi sono, più precisamente, i percettori del Supporto per la formazione e il lavoro? L’Inps fornisce un identikit: per il 57 per cento si tratta di donne, mentre il 50 per cento è composto da persone con un’età compresa tra i 50 e i 59 anni. L’Assegno di inclusione, ricorda l’Inps, è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli, che prevede percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.
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