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Enpam, terzo mandato per Oliveti. La conferma con il 95% dei voti


La fondazione Enpam, la cassa previdenziale dei medici e odontoiatri, si rinnova nella continuità. Ieri, con il 95% dei voti, l’assemblea ha confermato per il terzo mandato da presidente (fino al 2029) Alberto Oliveti, medico di Senigallia, artefice dell’affermazione della cassa come investitore istituzionale stabile e funzionale agli interessi degli iscritti, del Paese e del sistema finanziario. L’assemblea ha eletto alla vicepresidenza Silvestro Scotti e Luigi Mario Daleffe, entrambi new entry.

I NUMERI

La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria. Enpam serve una platea di oltre mezzo milione di iscritti: più di 365mila tra medici e dentisti in attività, circa 7.700 studenti prossimi alla laurea con copertura facoltativa, oltre a 180mila pensionati. Ma, soprattutto, è una potenza di fuoco con 28,4 miliardi di patrimonio investito (a fine maggio).

Il programma per il prossimo quadriennio punta a definire il progetto di evoluzione prospettica della Fondazione Enpam alla luce degli effetti delle riforme degli scorsi anni ormai pienamente operative, con risultati che appaiono accettabilmente soddisfacenti.

Tra i principali obiettivi della nuova legislatura, sarà determinante contribuire ad aggiornare ai tempi, la formazione medica. Cruciale sarà l’insegnamento non solo delle tradizionali competenze fondamentali, così come vengono ora dinamicamente ridefinite dall’avanzamento della frontiera della conoscenza e delle evidenze scientifiche, per l’effetto dell’intelligenza artificiale. Saranno infatti fondamentali anche le competenze trasversali inerenti l’organizzazione efficiente dei sistemi assistenziali, le politiche sanitarie e sociali, l’economia produttiva e sostenibile.

LA RIFORMA

Poi c’è lo spinoso problema della riforma della medicina generale che preveda il passaggio dei medici di famiglia a un rapporto di dipendenza con il servizio sanitario che metterebbe a rischio la tenuta dell’Enpam. Questo è stato l’allarme lanciato da Oliveti in uno dei passaggi che hanno avuto più risalto nella sua audizione dello scorso 27 febbraio nella Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.

Enpam è uno dei più grandi investitori italiani. Dei 28 miliardi di patrimonio, 22 sono investiti nel settore finanziario: nello specifico, 12,3 miliardi in obbligazioni, 7,5 in azioni e 2,2 in strumenti monetari. L’ente ha circa 2 miliardi in azioni di società quotate italiane: tra queste Intesa Sanpaolo (0,71%), Mediobanca (1,98%), Bpm (1,99%), Mps (0,34%) e Fineco (0,48%) nelle quali ha investito 700 milioni e generato valore per 930 milioni (+ 132%). Poi Banca del Fucino e Popolare di Sondrio. Nelle banche, la Cassa ha investito meno del 5% del patrimonio.

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