«Non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano», continua a ripetere l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel giorno in cui la procura regionale della Corte dei conti del Lazio, coordinata da Paolo Luigi Rebecchi, ha aperto un fascicolo in relazione alla vicenda che ha portato, lo scorso venerdì, alle sue dimissioni. La magistratura contabile punta a verificare eventuali profili di danno erariale legati alle spese sostenute per soggiorni e spostamenti dell’imprenditrice di Pompei, Maria Rosaria Boccia, con la quale — come ha ammesso Sangiuliano durante l’ormai nota intervista al Tg1 — l’ex ministro era legato da un «rapporto affettivo».
GLI ACCERTAMENTI
In questa prima fase i pm contabili dovranno affidare una delega alla polizia giudiziaria — presumibilmente la Guardia di finanza — per acquisire tutte le ricevute relative alle spese sostenute dal Ministero per i viaggi di rappresentanza effettuati da Sangiuliano negli ultimi mesi. L’ipotesi su cui si indaga è quella di danno erariale, ovvero che possa essere stato speso dall’ex ministro denaro pubblico in modo indebito per farsi accompagnare in giro per l’Italia dall’imprenditrice. Sotto la lente di ingrandimento quindi ci sono le trasferte, l’utilizzo dell’auto blu in dotazione a Sangiuliano, concerti ed eventi a cui quest’ultimo avrebbe partecipato insieme a Boccia.
Intanto l’ex ministro, oltre a ribadire che tutti i biglietti sono stati pagati di tasca sua — come aveva già fatto durante l’intervista sulla rete ammiraglia, nella quale aveva esibito alcuni documenti a sostegno della sua innocenza -, ha dichiarato di essere «lieto che la Corte dei conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti». Ma secondo Boccia a pagare per lei ogni volta che era al fianco di Sangiuliano sarebbe stato il Ministero. Per avere contezza di come siano andate realmente le cose, gli inquirenti dovranno accertare se per quelle somme anticipate da Sangiuliano sia stato chiesto un rimborso all’amministrazione.
Altro tasto dolente l’utilizzo dell’auto blu, che Boccia dice di aver preso anche da sola. Mentre per l’ex ministro sarebbero stati a bordo sempre insieme. Per stabilire la verità, sarà ascoltato come testimone dagli investigatori chi era alla guida. Se venisse confermata la teoria della donna, si configurerebbe il danno erariale dal punto di vista contabile e il peculato dal punto di vista penale. Tuttavia, anche se fossero stati entrambi sull’auto blu, il giornalista dovrebbe dare conto delle ragioni di servizio che hanno giustificato il passaggio a Boccia.
IL FRONTE PENALE
Parallelamente si muove il doppio fronte penale, tra l’esposto contro l’ex ministro presentato dal deputato di Avs Angelo Bonelli e quello annunciato dall’avvocato di Sangiuliano nei confronti dell’imprenditrice. Dopo l’arrivo dell’atto di denuncia presentato la scorsa settimana dal parlamentare dei Verdi in cui ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, i pm di piazzale Clodio apriranno un fascicolo. La Procura dovrà, quindi, valutare se procedere in una prima fase a carico di ignoti o andare avanti con l’iscrizione del giornalista. In quest’ultimo caso la palla passerebbe per competenza al Tribunale dei ministri, in quanto l’eventuale illecito sarebbe stato compiuto da Sangiuliano nel pieno delle sue funzioni. Sarebbe quindi il Tribunale dei ministri di Roma a condurre le indagini preliminari e decidere poi se archiviare o rinviare a giudizio l’ex direttore del Tg2. Nel caso in cui si decidesse per il rinvio a giudizio, la palla tornerebbe di nuovo alla magistratura ordinaria.
LE ACCUSE
Sempre alla procura capitolina, in questi giorni verrà trasmessa la denuncia dell’ex ministro contro Boccia. «La stiamo completando», ha ribadito il suo avvocato Silverio Sica. Nell’esposto si ipotizzano i reati di tentata estorsione e violazione della legge sulla privacy, «ma spetterà ai pm decidere come procedere», ha aggiunto il legale, secondo cui il suo assistito «è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia». Pressioni che sarebbero iniziate con il primo post pubblicato su Instagram a fine agosto, appena ricevuta la revoca dell’incarico a consigliere per i grandi eventi del Ministro.
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