Non solo Ucraina al G7 Cultura di Napoli. Ma anche il continente Africa con un inedito. Per la prima volta il G7 della Cultura vede intorno a un tavolo oltre ai ministri dei sette Grandi, anche i leader dell’Unione africana, del G20 e delle principali Organizzazioni internazionali impegnate in programmi di assistenza in campo culturale. Lo ha sottolineato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli aprendo i lavori dell’ultima giornata.
«Credo che le nostre istituzioni culturali possono fare molte cose insieme, per contribuire a valorizzare artisti, autori e imprenditori culturali del Continente nei mercati dell’arte, dell’editoria, del cinema, dello spettacolo» ha detto rivolto ai vertici dell’Unione africana che Giuli ha ringraziato «per avere voluto essere qui con noi: il Ministro della Cultura, delle Arti e della Comunicazione della Mauritania Meddou, che detiene la presidenza e la Commissaria Cessouma, competente per la cultura».
Today’s #G7 Meeting on Culture ended with a visit at the stunning Archaeological Park of Pompei #G7Italy pic.twitter.com/NgKYLuLFLY
— G7 Italy (@G7) September 20, 2024
Il ministro italiano ha anche ringraziato la ministra della cultura del Brasile Menezes e il vice ministro della Cultura dell’India Chawla per la loro partecipazione, in rappresentanza della Presidenza del G20 attuale e precedente, il direttore generale aggiunto dell’Unesco e la direttrice generale dell’Iccrom e la ministra della cultura della Grecia Lina Mendoni.
«Noi Italiani consideriamo i Greci come nostri fratelli maggiori. Condividiamo le comuni radici culturali e l’apertura al dialogo con le altre civiltà del Mediterraneo. Siamo i ponti naturali verso l’Africa» ha detto Giuli.
G7 Cultura a Napoli, il documento finale e le dichiarazioni programmatiche sull’Africa
«Promuoveremo e proteggeremo la libertà di espressione, inclusa la libertà di artisti e giornalisti di creare ed esprimere le proprie opinioni senza interferenze, così come la pluralità, l’indipendenza e la sostenibilità dei media». E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del G7 della Cultura. «Per consentire alla cultura di prosperare nelle nostre società, promuoveremo il rispetto delle opinioni dissenzienti in un dibattito democratico, contrastando qualsiasi tentativo di censurare, emarginare o cancellare opinioni ed espressioni culturali », si legge.
«Noi, leader culturali dell’Unione Africana, Brasile, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Grecia, India, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme ai vertici dell’Unesco, dell’Iccrom e della Banca Africana per lo Sviluppo; di lavorare con i governi africani e l’Unione Africana per fare leva sulla cultura come motore chiave dello sviluppo sostenibile». E’ quanto si legge nella «Dichiarazione di Napoli Cultura per lo sviluppo sostenibile dell’Africa e del mondo’ al termine del G7 della Cultura. «Sosterremo la cultura e lo sviluppo sostenibile in Africa promuovendo partenariati e politiche che siano allineate con le priorità di sviluppo dei governi africani e rispettano la diversità culturale e la ricchezza delle nazioni africane», si legge. «Ci impegniamo a costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi, basati sui principi di rispetto delle identità culturali, comprensione reciproca, libertà di espressione e co-creazione di contenuti e attività culturali — si spiega — Promuoveremo la condivisione di conoscenze con i governi africani e le istituzioni culturali e i portatori di interesse principali, inclusi gli individui e il settore privato, per supportare gli sforzi per potenziare i settori e le industrie culturali e creative; proteggere i beni culturali dal traffico illecito, promuovere, salvaguardare e gestire in modo sostenibile il patrimonio culturale e rafforzare la presenza dell’Africa nelle liste del patrimonio Unesco». «Sfrutteremo gli sforzi attuali per integrare le considerazioni culturali nell’agenda climatica internazionale e nelle strategie e nei piani climatici nazionali e promuovere la transizione ecologica dei settori e delle industrie culturali e creative — si sottolinea — Chiediamo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, nonché nelle discussioni future su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030».
G7, Giuli e il caso Sangiuliano
Il ministro chiude il G7 mentre arrivano le notizie dell‘indagine sul Boccia gate che prende il via con il sequestro del suo cellulare, quello da cui postava le «rivelazioni» sulla sua relazione con l’ex responsabile del Collegio Romano, Gennaro Sangiuliano, che Giuli ha voluto ringraziare pubblicamente «per aver concepito, ideato, voluto e creato le premesse di questo G7 di successo». Ha aggiunto poi che durante il G7 non si è parlato di gossip, intendendo proprio l’inchiesta che ha travolto il suo predecessore. «Il mondo ci guarda con grandissimo rispetto con attenzione pre politica del tutto indifferente al gossip. Si è parlato con grandissimo rispetto delle nostre istituzioni. Non abbiamo parlato di gossip e non abbiamo parlato del caso Sangiuliano», ha detto in conferenza stampa.
Beatrice Venezi
E sulla direttrice d’orchestra che ha tenuto regolarmente il concerto con la Scarlatti e accusata di conflitto d’interesse da Maria Rosaria Boccia (e denunciata per diffamazione) il ministro ha mostrato grande apprezzamento. «Beatrice Venezi? Spero di non perderla. E’ reclamata in giro per il mondo, bisognerà cercare di non perderla», ha detto Giuli, nel corso della conferenza stampa conclusiva del G7 a Napoli, sulla direttrice d’orchestra nonché consulente del ministero per la musica. «Sarà necessario che la incontri cercando di ottenere da lei quanto più possibile in termini di presenza», ha sottolineato.
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