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Meloni incontra Zelensky a margine del vertice Nato, la posizione atlantista della premier e le parole su Salvini


Mentre a Washingont si stanno spegnendo i riflettori sul summit della Nato, arrivato oggi alla sua ultima giornata, la premier Giorgia Meloni e il primo ministro ucraino Volodymyr Zelensky hanno avuto un incontro bilaterale in terra statunitense per discutere dell’ «andamento del conflitto in corso, a partire dalle gravi conseguenze del bombardamento russo dell’ospedale pediatrico di Kiev».

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Lo riferisce una nota di palazzo Chigi, in cui si legge che «i due leader hanno passato in rassegna i risultati del Consiglio Nato-Ucraina e del vertice per la pace svoltosi in Svizzera e i relativi seguiti». Le due parti hanno anche condiviso «le valutazioni con riguardo alla futura conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina che verrà ospitata dall’Italia nel giugno 2025». 

I ringraziamenti di Zelensky

«Ho avuto un incontro a Washington con la presidente del consiglio Giorgia Meloni. L’ho informata sulla situazione al fronte e sul terrore aereo russo contro le città ucraine. Abbiamo discusso delle principali esigenze dell’Ucraina, in particolare della difesa aerea», ha scritto Zelensky su Telegram dopo l’incontro. Il presidente ucraino ha poi ringraziato il governo italiano «perché la capacità di difesa e la ricostruzione dell’Ucraina sono state tra le questioni prioritarie della presidenza italiana del G7 quest’anno».

Meloni l’atlantista

Poi la premier Meloni ha fatto il bilancio a conclusione del vertice nato di Washington. Confermato il sostegno all’Ucraina. Poi, la bacchettata al leader della Lega, arrivata quando la premier ha risposto sull’opportunità di togliere i limiti all’uso delle armi occidentali a Kiev per colpire in Russia. «Noi in Ucraina ci siamo concentrati sui sistemi di difesa aerea, che è il modo migliore per difendere una nazione aggredita. Lo dico anche a chi da varie parti dice che se si continuano a inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra (come ha detto anche Salvini, ndr). Dipende anche da che cosa si invia, perché se noi non avessimo mandato i sistemi di difesa antiaerea i missili sarebbero partiti ugualmente, colpendo molta più gente, come abbiamo visto qualche giorno fa all’ospedale di Kiev».

Il commento su Salvini

La premier ha poi negato che Salvini sia un problema politico per la sua posizione sul conflitto rivendicando in qualche modo di aver garantito la linea: «La maggioranza è sempre stata molto compatta su questa materia, lo dimostra una linea italiana che è chiarissima in tutto il mondo… il governo ha rispettato il suo programma e i suoi impegni con una solidità che mi corre l’obbligo di ricordare non abbiamo visto in tutte le maggioranze che ci hanno preceduto e che non vediamo attualmente neanche nell’opposizione».

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