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ma la metà delle case è ancora da riparare


Nei 138 comuni del Cratere sismico il 12 per cento dei cantieri pubblici è stato completato. Quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Per il resto, il 95 per cento delle opere è stato avviato. Lavori conclusi in poco più della metà negli edifici privati: cioè nel 57 per cento tra case e imprese. Soprattutto nelle aree di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dal terremoto del 2016 la curva demografica scende meno del previsto. E rispetto a quanto paventato negli anni scorsi, ci sono diecimila bambini in più — soltanto però nelle aree con maggiore sviluppo — in un territorio dove il deficit di natalità corre verso le 50mila unità in meno. Intanto quasi un migliaio di famiglie ha deciso di trasferirsi o ritornare nei Comuni colpiti o distrutti dal sisma.

RIPARTENZA

Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione dell’area, dice che «nel Cratere è tornata la vita». Soprattutto ieri — presentando l’ultimo aggiornamento sulle opere per la ricostruzione — ha sottolineato che «c’è stato finalmente un cambio di passo. Anche coinvolgendo tutti i livelli, incontrando i sindaci, le imprese o i cittadini, possiamo dire che dopo tante false partenze siamo andati avanti, stiamo riportando le persone a casa».

I numeri dicono che — sul versante pubblico — «la programmazione post-sisma 2016 prevede 3.509 interventi, per un valore complessivo di 4,2 miliardi di euro». Complessivamente, «è stato avviato il 95 per cento delle opere programmate, il 66 delle quali è in fase di progettazione (il 25 per cento di questi progetti è già stato approvato), il 16 vede i lavori già in corso e il 12 completati».

Sul fronte privato, «le richieste di contributo per la ricostruzione presentate da soggetti privati per gli immobili residenziali o produttivi danneggiati dal Sisma 2016 ammontano a 31.177, per un importo complessivo di 13,746 miliardi, rispetto alle 50mila potenziali». Non a caso «le richieste approvate dagli uffici speciali per la ricostruzione», quasi 20mila, «rappresentano quasi il 64% di quelle presentate». Risultato? Su 8 miliardi da concedere ne sono stati di 4,5 miliardi di euro. Cioè, poco più della metà. Per quanto riguarda il Superbonus — che nell’area è ancora autorizzato fino al 31 dicembre del 2025 — sono stati richiesti 125 milioni rispetto al plafond di 330 milioni. Altro indicatore utile in questa direzione è lo stock di erogazioni della Cassa depositi e prestiti verso le imprese impegnate nella ricostruzione: nel primo semestre dell’anno hanno registrato una crescita del 16,64 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023 e un +41,71 rispetto all’identico lasso di tempo nel 2022. Quindi da via Goito sono state sbloccate fino a 2024 risorse per 4,414 miliardi di euro contro gli 1,364 miliardi messi a disposizione fino all’anno scorso. Intanto «i nuclei familiari censiti che, ad oggi, ricorrono all’assistenza abitativa sono 11.182. Erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022». Sono soprattutto famiglie “uscite” dalle casette per tornare nelle loro case.

Questo il monitoraggio sul fronte della ricostruzione. Poi c’è da fare i conti con la situazione socioeconomica nei 138 comuni del Cratere. Castelli ammette che il nodo principale è riattivare borghi storici e simbolo della distruzione come Arquata e Castelluccio, che « saranno oggetto di ricostruzioni ad altissima tecnologia antisismica, mentre ad Amatrice è partito il supercantiere del centro storico, e stanno per iniziare i lavori al Municipio e a due chiese». Più in generale, si legge nel report, che l’eredita del sisma «in termini economici, considerando gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate», si traduce ancora in un impoverimento del territorio stimabile in 590 milioni di euro. Il tutto, senza considerare redditi da pensione e quelli legati ai fabbricati. Cioè le rendite.

Secondo il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, questi risultati sono legati a un lavoro di squadra che dimostra la volontà del governo di imprimere una accelerazione». Intanto, riguardo un altro luogo simbolo del sisma del 2016, Amatrice, il governatore del Lazio, Francesco Rocca, ha fatto sapere che ieri «sono partiti anche i lavori di ricostruzione del Municipio e la rimozione delle macerie in alcune aree del centro storico». L’assessore alla Ricostruzione, Manuela Rinaldi, ha spiegato che «ad Amatrice e Accumoli, nelle frazioni, abbiamo iniziato adesso a rimuovere le macerie, siamo 5 anni dietro agli altri».

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