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Stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo: l’Italia è pronta a dare il proprio contributo a Gaza. A renderlo noto è la premier Giorgia Meloni, che in una nota ringrazia Donald Trump: “L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto.” E ancora: “Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace.” La premier conclude: “L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza.” Le parole di Meloni si inseriscono in una tradizione ormai consolidata della politica estera italiana. L’Italia, infatti, ha più volte assunto un ruolo di mediazione e di supporto alla stabilità di aree di crisi, combinando l’impegno diplomatico con la presenza sul campo in missioni internazionali. Un precedente significativo è rappresentato dal contributo italiano in Libano, dove il nostro Paese è tra i principali partecipanti alla missione UNIFIL delle Nazioni Unite, operativa dal 1978 e rafforzata nel 2006. Il contingente italiano, tra i più numerosi della missione e più volte al comando della stessa, è impegnato nel monitoraggio del cessate il fuoco fra Libano e Israele lungo la Blue Line, nel sostegno alla popolazione locale attraverso progetti umanitari e infrastrutturali, e nel supporto all’esercito libanese mediante attività di addestramento e cooperazione operativa. Un’esperienza che rappresenta un precedente significativo e che potrebbe fungere da modello per un eventuale futuro impegno italiano anche nella Striscia di Gaza.
La mobilitazione italiana
Oggi il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani sarà a Parigi per partecipare a una Riunione a livello di Ministri degli Esteri sull’attuazione del piano di pace Usa. La riunione vedrà la partecipazione degli E4 ( Italia, Francia, Germania e Regno Unito), del Quintetto Arabo (Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar), insieme con Indonesia, Turchia, Spagna, Canada e Unione Europea. In linea con i risultati conseguiti a New York nell’ambito della Conferenza sulla soluzione dei due Stati, l’incontro ha l’obiettivo di concordare azioni congiunte per fornire un contributo concreto al piano di pace degli Stati Uniti, consolidando il sostegno agli sforzi di mediazione guidati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto dopo l’importante risultato ottenuto ieri che ha visto Israele e Hamas sottoscrivere la prima fase del Piano di pace. L’incontro a Parigi sarà l’occasione per ribadire l’impegno italiano per l’attuazione del piano di pace del Tycoon. “L’ Italia si candida a contribuire ai futuri assetti di governance e sicurezza di Gaza, lavorando per il processo di disarmo di Hamas e partecipando alla stabilizzazione e alla ricostruzione della Striscia di Gaza . Il nostro obiettivo è sostenere la soluzione dei due Stati, gettando le basi per la creazione di un futuro Stato palestinese che coesista in pace e sicurezza con Israele” ha dichiarato Tajani. Fra i punti in agenda della riunione parigina, vi sono un aggiornamento sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi dopo l’accordo raggiunto a Sharm el-Sheikh, e i tempi e le modalità necessari per la realizzazione delle successive fasi presenti nel piano di pace di Trump.
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