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meno dell’1% delle modelle è plus size


Qualche anno fa scrissi un pezzo dal titolo che ancora oggi mi piace molto: «Nessuno è imperfetto». La body positivity era al cumine, tanto che Gucci Beauty aveva scelto, per pubblicizzare la nuova linea di rossetti, il sorriso «irregolare» di Dani Miller, nome della scena punk newyorchese, H&M aveva puntato per il swimwear sulla bellezza curvy di Jill Kortleve e le passerelle sembravano aver sdoganato fisicità diverse dalla solita misura 38 (o 36, peggio ci sentiamo) con le tantissime apparizioni di Ashley Graham, Paloma Elsesser e compagnia cantante. Ma come spesso accade le ottime premesse si sono rivelate un fuoco di paglia. 

Sono passati sei anni e, secondo il report annuale pubblicato da Vogue Business sulle ultime sfilate, nei defilé della primavera/estate appena conclusi il numero di modelle curvy ad aver solcato la passerella nelle 4 capitali della moda è inferiore a un desolante 1%. Curvy addio, body positivity pure. Insomma, nell’era dell’Ozempic e del Mounjaro il modello di bellezza imperante sembra quasi l’estrema magrezza degli anni Novanta (d’altra parte c’è di nuovo Kate Moss dappertutto).   

I numeri

Oltre novemila look (precisamente 9038) presentati in 198 tra sfilate e presentazioni: in questo mare magnum modaiolo il 97,1% delle modelle si collocavano tra le taglie 36 e 40, il 2% tra la 42 e la 46. Dopo la 46, il deserto: solo lo 0,9% erano superiori. Dati che sostanzialmente equivalgono a quelli delle sfilate precedenti, con la differenza che rispetto alle collezioni primavera/estate di un anno fa le taglie «medie» si sono dimezzate. Un elemento inquietante se si pensa che le taglie medie rappresentano probabilmente la maggioranza della popolazione che poi, molte di quelle creazioni, le dovrebbe sfoggiare. 

Le passerelle

La «maglia nera» della stagione spetta, come ormai avviene da qualche anno, a Milano, dove i brand che hanno incluso modelle di taglia non standard si contano sulle dita di una mano (e nemmeno tutte visto che sono stati solo 4: Marco Rambaldi, Antonio Marras e Sunnei). Segue Parigi, dove gli outfit di taglia media sono aumentati dello 0,5% raggiungendo un sempre misero 1,5% e quelli di taglia forte sono passati dallo 0,1% allo 0,6 per cento. Più inclusive Londra e New York anche se la body positivity sembra diminuita perfino nella Grande Mela con i look di taglia media passati dal 2,8% della stagione precedente all’1,5%. Piccole speranze dal Londra, dove le taglie medie e plus size sono invece aumentate ma oltre la Manica, si sa, l’aria è diversa e i brand emergenti sono molto più attenti alla questione. La spiegazione c’è ed è soprattutto economica: in particolare, il reclutamento di modelle di taglia diversa dalla standard richiede una pianificazione più precisa. Chi sfila viene spesso reclutato all’ultimo ed è più comodo per tutti che possa entrare in un look standard: insomma, per mandare in passerella una taglia 46 bisogna sapere prima chi sarà e quale outfit indosserà in modo da produrlo su misura. Un costo che molti non reputano valga più la pena di sostenere.

I vip

La body positivity è ufficialmente al tramonto? Nell’era in cui Ozempic e Mounjaro sono sulla bocca (e non solo) di tutti la — triste — risposta sembra sì. I due farmaci hanno reso le agognate taglie piccole molto più facili da raggiungere: perfino le celebrities non fanno mistero di farne uso. Come Oprah Winfrey, storicamente paladina dell’amarsi come si è che adesso sfoggia una rinnovata forma a forza di farmaci, ma anche Kelly Osbourne (alzi la mano chi la aveva riconosciuta, con tutti quei chili in meno, quando è tornata alla ribalta dopo la morte del padre Ozzy) o Serena Williams, che ha ammesso candidamente di aver fatto uso di semaglutide per ritrovare la linea dopo il parto. E se la magrezza è diventata facile, c’è ancora qualcuno che sceglierà fieramente di mantenere una 46? Un discorso portato all’estremo: basta guardare i commenti social ai contenuti di Addison Rae, cantante che sfoggia fieramente una taglia media, e però viene percepita dai più come «plus size». La prova del nove potrebbe arrivare proprio domani, con il nuovo Victoria’s Secret Fashion Show, il quale è tornato l’anno scorso dopo una lunga sospensione dovuta al cambiamento dell’estetica: il fisico perfetto e le mises provocanti non andavano più di moda. Ma ora? Nei nomi che girano per il casting c’è anche la modella plus size Yumi Nu, ma anche il ritorno dell’habitué Candice Swanepoel. Staremo a vedere. 


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