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L’aeroporto Berlusconi fa litigare Salvini e Sala, il Comune di Milano fa ricorso contro l’intitolazione di Malpensa al Cavaliere


È scontro aperto tra Giuseppe Sala e il centrodestra, in particolare la Lega di Salvini. Il sindaco di Milano ha annunciato che il Comune ha approvato in giunta il ricorso contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. «Ci siamo associati come altri comuni», ha spiegato. Ora il ricorso verrà depositato al Tar (tra le motivazioni si sottolinea che «le amministrazioni interessate sono state informate solo a cose fatte»), probabilmente la prossima settimana, ma intanto il governo porterà avanti l’iter. La Lega: «Milano è ormai tra le città più insicure d’Italia, da anni non trova una soluzione per il nuovo stadio e ha addirittura perso la finale di Champions 2027 rimediando una figuraccia internazionale, in più ha deciso di tassare e penalizzare i cittadini che non possono permettersi un mezzo di trasporto — a due o a quattro ruote — ultimo modello.

Eppure la priorità di Giuseppe Sala e della sua Giunta è cancellare l’intitolazione a un grande milanese come Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa. Viva la Milano che guarda al futuro e non ha tempo da perdere».

LO SCONTRO

La figura del Cavaliere – domani avrebbe compiuto 88 anni – ancora divide. Tra l’irritazione dei figli dell’ex premier che hanno più volte sottolineato di non volere che la memoria del padre venga strumentalizzata a fini politici. Nelle scorse settimane sia Marina (chiamata in causa via social proprio dal sindaco) che Pier Silvio avevano espresso il loro punto di vista. «Non rompa, mi fa ridere», aveva detto l’ad di Mediaset. Ieri ha manifestato tutta la sua amarezza Barbara: «Sala vuole spostare l’attenzione mediatica dalle proprie difficoltà amministrative: dall’incredibile vicenda dello stadio, alla sicurezza, alla viabilità, al totale immobilismo del settore edilizio dovuto agli scontri con la procura, farebbe meglio a concentrarsi di più sui problemi veri dei milanesi». Fedele Confalonieri, grande amico e strettissimo collaboratore dell’ex presidente del Consiglio, si fa portavoce di chi ritiene assurda questa contesa: «Berlusconi non ha bisogno di intitolazioni, Berlusconi è quello che ha lasciato, a prescindere dal “ti dedico la via, la piazza”. Ha lasciato un’eredità». M5S e Avs plaudono al primo cittadino del capoluogo lombardo, «è una decisione giusta, il nome di Berlusconi, la sua storia personale di uomo e quella politica, non possono rappresentare un luogo che è di tutti e di tutte». Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati insorgono: «Un atto vile, reso più grave dal fatto che a perpetrarlo sia il comune di Milano: un’azione sleale». Salvini aggiunge: «Anche dopo la sua scomparsa non si fermano l’odio e il rancore nei confronti di Silvio, proprio dalla sua Milano, al cui benessere — e a quello di tutta Italia — ha contribuito con tanto amore e passione». E critiche a Sala sono arrivate anche dal presidente del Senato La Russa: «Per distogliere l’attenzione dalla debacle della sua Giunta sulla vicenda dello stadio San Siro (un indifendibile autogol) e non essendogli andata a buon fine la tentata polemica con il sottoscritto (che neanche lo aveva citato), il sindaco Sala si immola oggi in un attacco alla memoria di Silvio Berlusconi. Quanto ha da fare il povero sindaco per cercare di tenere in piedi la baracca».

L’ITER

Il primo via libera alla nuova denominazione (“Aeroporto Internazionale Milano Malpensa ’Silvio Berlusconi”) dello scalo era arrivato il 6 luglio con l’approvazione del consiglio d’amministrazione dell’ente nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) della richiesta avanzata da Palazzo Lombardia circa un anno fa. L’annuncio era stato dopo qualche giorno dal vicepremier Salvini. Il Pd si era opposto invocando il rispetto della procedura prevista dalla legge che «richiede un periodo di 10 anni dalla morte della persona prima di intitolarle un luogo pubblico”. E ora i “berluscones” dopo il ricorso sono sul piede di guerra.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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