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Intesa Sanpaolo, profitti a 4,8 miliardi Messina: «Maxi-cedola ai soci»


Dal trampolino di 4,8 miliardi (+ 13%) di profitti del primo semestre (2,5 nel secondo trimestre), Intesa Sp si proietta «oltre quota 8,5 miliardi nel 2024 e 2025, confermando un significativo ritorno cash per gli azionisti di 3,3 miliardi di dividendi maturati nei sei mesi che si aggiungono al buyback pari a 1,7 miliardi avviato a giugno 2024», ha detto ieri, il ceo Carlo Messina alzando le stime di Ca’ de Sass: per quest’anno si prevede una solida crescita dei ricavi, al traino di un ulteriore aumento degli interessi netti attesi a circa 15,5 miliardi e da un incremento delle commissioni nette e delle attività assicurative basato sulla leadership del gruppo nel wealth management, protection & advisory.

IN 10 ANNI 32 MILIARDI

I proventi operativi da gestione con interessi netti in salita del 16,2%, commissioni nette + 6,9%, il risultato dell’attività assicurativa + 5,5% e costi operativi in diminuzione dello 0,1% sono stati i driver del buon andamento della prima metà di anno. «Nel secondo trimestre 2024 abbiamo conseguito una crescita rispetto al primo trimestre sia dei ricavi da interessi che da commissioni, ci confermiamo leader a livello europeo e la forte attenzione ai costi ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income» ha ricordato il ceo.

La performance si traduce nella creazione di valore per tutti, con un impegno esg e per le persone bisognose. Al 30 giugno l’istituto segna una elevata patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi, con un Cet 1 ratio al 13,5%. Sulla qualità del credito da segnalare l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi pari all’1,1%.

L’incidenza delle commissioni e delle attività assicurative sui ricavi posiziona Intesa Sp al secondo posto in Europa. Tornando alla politica dei dividendi, Messina ha sottolineato: «Nel 2024 remunereremo gli azionisti con distribuzioni totali di oltre 7,4 miliardi, incluso il riacquisto di azioni proprie avviato in giugno e il dividendo infra-annuale che verrà distribuito a novembre di 3 miliardi».

Inoltre, «abbiamo un significativo capitale in eccesso e c’è molto spazio per ulteriori futuri buyback. Ulteriori distribuzioni per quest’anno verranno decise a fine anno. E ulteriori future distribuzioni verranno valutate anno per anno», ha precisato poi il ceo, sottolineando che «tutti i nostri stakeholder, non solo gli azionisti, traggono beneficio dalla nostra eccellente performance» e dicendosi «orgoglioso dei nostri risultati». Dal 2013 al 2023 tra cedola e buy back, Intesa Sp ha distribuito circa 32 miliardi.

L’INVITO A VENIRE IN ITALIA

A Messina sono fioccate varie domande. «Sul consolidamento del settore bancario in Italia la mia aspettativa è che ci sarà qualche forma di aggregazione». Il banchiere si è concesso una divagazione, rivolgendo un invito agli analisti esteri: «Venite in vacanza in Italia così miglioriamo e aiutiamo a crescere il Pil del nostro Paese». E a proposito dell’indicatore di crescita: «L’economia italiana è forte e la posizione di liquidità delle imprese italiane è migliorata ulteriormente nel corso del 2024. Il Pil italiano continuerà a crescere quest’anno e il prossimo». In particolare per quanto riguarda l’anno in corso «mi aspetto che la crescita vada dallo 0,7% all’1%», ha aggiunto Messina, dicendosi «veramente positivo per quanto riguarda l’economia italiana».

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