Ius Scholae, Sanguinis e Soli: continua il dibattito pubblico attorno al tema della cittadinanza. L’opposizione è tornata a rinnovare con forza la necessità di accelerare gli interventi sulla legge che disciplina l’acquisizione della cittadinanza italiana. Il centrodestra, invece, si è spaccato: Forza Italia si è detto favorevole allo Ius Scholae, no netto, invece, della Lega, e ancora da definire la posizione di Fdi. Ma quali sono le differenze tra i modelli Scholae, Sanguins e Soli?
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In italia è in vigore lo Ius Sanguinis
Innanzitutto, ricordiamo che in Italia è in vigore lo Ius sanguinis. La lingua latina ci viene in aiuto: Ius «diritto» e Sanguinis, genitivo di sanguis, ovvero «del sangue».Questo principio prevede che la cittadinanza sia acquisita per discendenza o filiazione: è cittadino per nascita il figlio di padre o madre riconosciuti come cittadini italiani. Pertanto, il figlio di genitore straniero, anche se nato in Italia, non acquisisce automaticamente la cittadinanza. Per ottenere la cittadinanza, il filgio di genitori stranieri dovrà presentare una dichiarazione di volontà presso l’Ufficio di Stato Civile del comune di residenza entro un anno dal compimento della maggiore età. Gli stranieri che arrivano in Italia invece possono richiedere la «naturalizzazione» dopo 10 anni di permanenza nel territorio nazionale e i loro figli possono richiederla al compimento della maggiore età, dimostrando di aver vissuto nel paese in modo continuativo.
Ius Soli «temperato» in Europa
Lo ius soli, al contrario, prevede che chi nasce nel territorio di uno Stato ottenga automaticamente la cittadinanza. Questo sistema è adottato negli Stati Uniti, ma non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea nella sua forma pura. Francia, Germania e Gran Bretagna ne prevedono una forma «temperata». Per la Francia, un figlio nato nel territorio dello Stato acquisisce automaticamente la cittadinanza francese nel caso in cui uno dei due genitori sia nato in Francia, seppur privo di cittadinanza.In Germania, oltra a chi nasce da genitori tedeschi, ha la cittadinanza anche chi è figlio di stranieri, purché almeno uno dei due risieda legalmente nel paese da minimo 8 anni e abbia un permesso di soggiorno a tempo indeterminato da minimo 3 anni. La Gran Bretagna adotta uno ius soli temperato ancora più agevole rispetto a quello della Germania. L’unica condizione richiesta per riconoscere la cittadinanza ai figli degli stranieri è che almeno uno dei genitori abbia un permesso di soggiorno a tempo indeterminato.
Ius Scholae, cosa prevede
Lo Ius Scholae permette, invece, l’acquisizione della cittadinanza al minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il dodicesimo anno di età qualora abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di formazione professionale triennale o quadriennale idonei al conseguimento di una qualifica professionale. Altra condizione per l’acquisizione della cittadinanza è che il minore deve aver risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia. Soddisfatte queste condizioni, per ottenere la cittadinanza sarà sufficiente anche in questo caso una dichiarazione di volontà (che deve essere fatta entro il compimento della maggiore età del minore), da parte di un genitore legalmente residente in Italia o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Successivamente il giovane potrà scegliere di rinunciare alla cittadinanza italiana se in possesso di altra cittadinanza (entro due anni dal raggiungimento dei 18 anni).
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