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allena la McLaughlin che fa record nei 400 hs


Bobby ne ha combinata un’altra. Bob Kersee, 70 anni, è l’allenatore i cui allievi vincono medaglie olimpiche ininterrottamente da Los Angeles ’84 (lì ne presero 10, sei d’oro) a ogni edizione dei Giochi Olimpici. E’ stato il coach e cognato di Florence Griffith Joyner, che ancora detiene i mondiali dei 100 e dei 200 metri dal 1988, 10.49 e 21.34 rispettivamente; è stato anche il marito allenatore di Jackie Joyner (eptathlon e salto in lungo non avevano limiti per lei), l’allenatore di Valerie Brisco-Hooks, oro nei 200 e 400 a Los Angeles (un doppio riuscito nella storia soltanto a lei, a Michael Johnson fra gli uomini ed a Marie José Perec tra le donne), di Gail Devers (100 piani e ostacoli), di Allyson Felix (dai 100 ai 400, 7 ori olimpici e 14 mondiali) per non ricordare che le migliori, ma ha allenato anche campioni maschi come l’ostacolista Greg Foster.

La McLaughlin Levrone vince i 400 ostacoli 

Ora il nativo di Panama, di cui sua madre era cittadina (suo padre era un marine americano) porterà ai prossimi Giochi di Parigi un’altra stella da primato mondiale e da storico traguardo: Sydney McLaughlin Levrone la quale ha appena vinto, record connesso, i 400 ostacoli ai trials Usa di Eugene chiudendo nel crono di 50.65 che ha migliorato il 50.68 che era il suo mondiale fin qui.

E’ il quinto miglioramento di questo primato dal 2021 da parte di Sydney, che compirà 25 anni durante i Giochi (è nata a New Brunswick, nel New Jersey, il 7 agosto 1999), prima donna a scendere sotto i 52 e poi i 51 secondi nella specialità e per la quale Bob ha in programma il muro dei 50 secondi nonché, dopo Parigi, uno dei record più antichi dell’atletica, il 47.60 che sui 400 piani la tedesca dell’est Marita Koch stabilì nel 1985. «I 10 ostacoli erano i miei Joe Frazier» ha detto ai trials Sydney, sentendosi Mohammed Ali. «Vai e mettili al tappeto, mi ha detto Bobby, che usa spesso frasi da ring». L’abitudine deriva al settantenne Kersee dal suo primo lavoro da coach: allenava i ragazzi di un penitenziario giovanile «e lì _ ha detto una volta _ non puoi essere Madre Teresa di Calcutta». La McLaughin-Levrone dovrebbe fare anche la staffetta 4×400, di cui è stata già prima frazionista d’oro a Tokyo (oltre a vincere i 400 ostacoli). «Peccato che il calendario mi impedisca di fare anche i 400 piani: ci penserò dopo».

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