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«Addio modelle curvy. La grassofobia è tornata»


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Alla Paris Fashion Week 2024, sotto l’ombra di un gigantesco elefante gonfiabile, il messaggio di Ester Manas è stato forte e chiaro: l’inclusività nel mondo della moda sta lentamente morendo. Il brand, noto per il suo impegno nel creare collezioni taglie-inclusive, ha usato la sua passerella per denunciare un ritorno alla grassofobia, mettendo in discussione la resilienza del movimento «body positivity» che, secondo i designer, rischia seriamente di svanire.

Il messaggio di Ester Manas

Ester Manas, insieme al partner creativo Balthazar Delepierre, ha trasformato il brand in una delle poche realtà del settore a promuovere collezioni adattabili a tutte le taglie, dalla XS alla 3XL, e durante la Paris Fashion Week è l’unica dedicata esclusivamente alla creazione di collezioni taglie-inclusive.

Dal 2019, la casa di moda ha fatto scalpore con l’uso di tecniche sartoriali regolabili, combattendo la necessità di ricorrere alle taglie classiche. 

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Come riportato da CNN, i due stilisti avvertono un cambiamento di tendenza nella società che ora minaccia le grandi conquiste ottenute in termini di inclusività. «Come persona in carne», ha detto Manas, «ho notato che la «benevolenza» verso i corpi diversi è cambiata. La grassofobia quotidiana è tornata». Questa riflessione, emersa nel backstage, ha messo in luce una realtà sconcertante: dopo anni di progressi, l’inclusività sembra nuovamente marginalizzata.

Non si trovano modelle plus-size

La difficoltà nel trovare modelle plus-size per la sfilata ne sarebbe un esempio. Secondo Manas, le opzioni di casting per modelle di taglie diverse si sono ridotte drasticamente. «Siamo uno dei pochi marchi a dare loro lavoro», ha affermato, aggiungendo che i direttori casting hanno iniziato a chiedere quante «modelle normali» avrebbero sfilato, intendendo con «normali» quelle con un indice di massa corporea basso.

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Questo ritorno a standard di magrezza estremi, profondamente radicati nella cultura francese, ha allarmato i due designer, secondo cui, il fenomeno sarebbe amplificato dall’incredibile popolarità di farmaci per la perdita di peso come Ozempic, inizialmente pensati per i pazienti diabetici, ma ormai utilizzati su larga scala per dimagrire. Manas e Delepierre hanno coniato il termine «Ozempicked» per descrivere il look di celebrità che, dopo anni di impegno verso la body positivity, hanno improvvisamente perso peso.

Secondo Tagwalk, un motore di ricerca specifico per il mondo della moda, il numero di queste modelle nelle sfilate dell’Autunno-Inverno 2023 è calato del 24% rispetto alla stagione precedente. Questo trend confermerebbe ciò che i designer di Ester Manas temevano: la body positivity è stata una «tendenza passeggera», non un cambiamento profondo. «Non è che la moda sia diventata inclusiva», ha spiegato Delepierre, «ma l’inclusività è stata solo un trend nella moda».

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