Dopo l’ufficialità, anche le prime dichiarazioni. «Mi chiamo Nuno Tavares — le prime parole del quarto acquisto estivo biancoceleste — e sono un giocatore della Lazio». Inizia così l’intervista del terzino ai canali ufficiali del club, in attesa di vederlo all’opera in partita già giovedì contro il Trapani: «Mi sento molto bene, ho sentito fin da subito di essere arrivato in un grande club e sono un po’ sorpreso da quanto mi sento a casa. Sono in una società che lotta per più titoli e questa è la cosa più importante. Sono qui per aiutarla a raggiungere certi obiettivi».
Lazio, le parole di Nuno Tavares
Sulla scelta: «Volevo un nuovo progetto nella mia carriera. Ne ho parlato con la mia famiglia e i miei agenti, abbiamo valutato le migliori offerte che avevo e alla fine abbiamo deciso di accettare quella della Lazio». Su Guendouzi: «Lo conosco dai tempi del Marsiglia, non ci eravamo visti all’Arsenal. Sapevo che era qui, abbiamo un buon rapporto, siamo sempre rimasti in contatto. Gli avevo chiesto della Lazio, da lì è stato semplice accettare». Sul numero: «Ho scelto il 30 non per una ragione, semplicemente mi piace. Il 71 invece è stato il primo come professionista al Benfica. Idoli? Non ne ho, ma mi ispiro a Cancelo e Alaba».
Nuno Tavares: «Voglio vincere dei titoli qui»
Sull’ultima stagione: «Ho visto alcune partite della Lazio quando è arrivato Matteo (Guendouzi, ndr) e poi quando c’era Tudor, tipo quella di Coppa Italia contro la Juventus. Poi il derby e alcune gare di Champions League». Sulle caratteristiche: «Mi piace giocare il pallone, non solo corrergli dietro e penso di essere nel miglior club per farlo». Le passioni: «Sono il violoncello dai tempi della scuola, mi piace l’NBA e vestirmi come chi ci gioca, in generale comunque mi piace vestirmi bene. Il mio preferito? LeBron James». Infine, le promesse: «Sono molto felice di essermi unito a questo grande club. Ho potuto vedere fin dall’inizio quanto siano incredibili i tifosi, hanno molta passione e gli prometto che darò tutto per portare la Lazio verso i propri obiettivi, magari vincendo titoli insieme».
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