«Vogliamo facilitare il trasferimento della detenzione dalla brutalità dell’istituto penitenziario alla comunità di accoglienza. Sempre restando fermo che si tratta di regime detentivo, trasferiamo minori e tossicodipendenti dal carcere alla comunità. È un passo molto importante, ci porta molto avanti nel reinserimento sociale ed è un rimedio al sovraffollamento carcerario». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella conferenza stampa al termine del Cdm, che ha approvato il dl carcere.
Decreto carceri, cosa cambia
«Il sovraffollamento delle carceri non è dovuto a una decisione governativa, è il magistrato che decide dello status libertatis. E spetta sempre alla magistratura di sorveglianza», ha sottolineato Nordio. Nel decreto carceri approvato oggi dal Consiglio dei ministri «c’è lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore del Tribunale per le famiglie. Abbiamo assecondato le aspirazioni della magistratura e dell’avvocatura che lamentavano la mancanza di un’adeguata copertura finanziaria»
Ostellari: «Nessuno svuota carceri»
«Nessuno sconto di pena, nessuno svuota carceri, ma un impegno a snellire la burocrazia, facilitare il lavoro dei Tribunali di sorveglianza, aumentare gli agenti di Polizia penitenziaria, combattere la piaga dei suicidi e assicurare programmi di recupero basati sul lavoro, anche presso comunità riconosciute e sicure. L’iniziativa del ministero della Giustizia, licenziata oggi dal Consiglio dei ministri, dimostra che ancora una volta abbiamo mantenuto le promesse. Il liberi tutti che chiedeva la sinistra non fa bene a nessuno. Né al sistema, perché chi esce senza essersi rieducato nel giro di breve tempo torna ad affollare i penitenziari. Né al detenuto, perché senza prospettive è impossibile cambiare strada. Né alle nostre comunità, perché le persone perbene meritano sicurezza». Così il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, a margine dell’approvazione in Cdm del dl Carcere sicuro.
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