Slitta alla prossima settimana la presentazione della nuova Commissione europea. La presidente Ursula von der Leyen ha chiesto più tempo. Sale la tensione con sociailisti, liberali e Verdi, che ieri si sono opposti alla designazione del ministro Raffaele Fitto, indicato dall’Italia, come vicepresidente esecutivo.
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Commissione Europea, slitta la presentazione
«La composizione della Commissione rispecchi la maggioranza al Parlamento europeo o sarà impossibile votare a favore», avverte il gruppo dei socialisti. Mentre i liberali di Renew fanno sapere che chiederanno ai candidati commissari l’impegno ad essere «indipendenti e impegnati nell’integrazione europea».
Pse insoddisfatto dalle mosse di Ursula
Il partito socialista europeo insomma manda segnali di sbarramento a Ursula von der Leyen indicando che «ciò che viene riportato sulla composizione della prossima Commissione europea rischia di andare oltre l’intesa che avevamo. Come famiglia socialista europea, è tempo di lanciare un chiaro avvertimento sul prossimo mandato della Commissione». Sono le parole del presidente del Pse Stefan Löfven. Martedì prossimo von der Leyen presenterà ai gruppi parlamentari la lista dei commissari con annesse le competenze.
Il Pse ricorda che il sostegno alla Commissione nel voto parlamentare «non è mai stato un assegno in bianco. Siamo sempre stati chiari sul fatto che la prossima Commissione deve soddisfare le nostre aspettative, sia in termini di politica che di principi. Il presidente della Commissione deve garantire che il collegio sia pronto a onorare pienamente le linee guida politiche che abbiamo sostenuto». Sotto tiro anche la vicepresidenza esecutiva a Raffaele Fitto.
La situazione
Löfven indica che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è pronta a proporre una Commissione senza il candidato di punta socialista Nicolas Schmit (va detto che la decisione di non candidare Schmit è del Lussemburgo). Secondo il leader socialista «ciò distruggerebbe un precedente che si è mantenuto da quando questo processo è stato introdotto nel 2014, in cui i candidati comuni assumono un ruolo di primo piano a livello Ue in base al mandato democratico che si sono assicurati alle elezioni europee come rappresentanti della loro famiglia politica».
Infine Löfven ricorda che «i socialisti sono rimasti la più grande forza progressista nel Parlamento europeo. Come secondo blocco più grande — con un margine significativo — i socialisti sono centrali per una maggioranza pro-europea insieme al Partito Popolare Europeo della Presidente von der Leyen, ai liberali Renew Europe e ai Verdi».
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