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sospese le procedure di 519 presidi


Partenza in salita per il prossimo anno scolastico: le lezioni cominciano infatti con una brutta grana in tribunale. A meno di due settimane dall’avvio, infatti, la guerra dei ricorsi blocca l’arrivo nelle scuole di oltre 500 nuovi presidi. Ancora un volta quindi sono le azioni legali ad intervenire nella didattica, fermandola di fatto. Questa volta vengono sospese le procedure di assunzione di 519 presidi. Il nodo del contendere sono infatti le immissioni dei neo dirigenti previste per l’anno scolastico alle porte, relative al tanto discusso concorso del 2017. Su quel concorso infatti il Tar e il Consiglio di Stato sono già intervenuti. Si tratta quindi di una questione spinosa che arriva da lontano ed ha portato ad una selezione riservata per i ricorrenti iniziali. Si era così giunti ad una lista di 519 nominativi in cima alla graduatoria, che sarebbero dovuti entrare in servizio il 1 settembre prossimo ma non lo faranno: restano infatti in attesa della decisione dei giudici perché il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di 17 aspiranti presidi che lamentano delle disparità di trattamento nella selezione. Tutto è accaduto a ridosso di Ferragosto: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso e il 14 agosto ha sospeso in via cautelare la graduatoria degli aspiranti presidi. Ora bisognerà aspettare che la Terza sezione bis ne discuta il 5 settembre prossimo. Nel frattempo e chissà fino a quando le scuole restano in attesa di un dirigente scolastico o, meglio, della decisione dei giudici del tribunale amministrativo per sapere come muoversi. Potrebbero esserci diverse strade: i neopresidi potrebbero essere assunti con riserva oppure potrebbero gli istituti potrebbero ricevere la guida di un reggente. Vale a dire di un preside già in servizio in un’altra scuola che quindi sarebbe costretto a dividersi tra due istituti, anche con diversi plessi ciascuno. Un incubo “amministrativo” che riguarda fin troppe scuole e che il ministero dell’istruzione e del merito, secondo i programmi, avrebbe voluto ridurre con queste nuove immissioni. Per ora comunque il Ministero va avanti per la sua strada: potrebbe costituirsi in giudizio per ottenere l’annullamento del decreto monocratico e respingere così la domanda cautelare dei ricorrenti. 

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LA VICENDA

Sulla questione dei presidi si sta scatenando però una “guerra di tutti contro tutti — avverte Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Udir — hanno presentato ricorso i partecipanti all’ultimo concorso ordinario lamentando la disparità di trattamento per delle assunzioni previste soltanto per la procedura riservata. Il ricorso vuole infatti tutelare gli interessi dei docenti impegnati nel nuovo concorso ordinario per dirigenti scolastici 2023: hanno già superato la preselettiva e sono in attesa della prova scritta per andare avanti con le operazioni concorsuali». Ma non solo: «sono pronti al ricorso — spiega Pacifico — anche i dirigenti scolastici assunti negli anni passati perché i nuovi posti siano assegnati dopo i movimenti di mobilità. Ed è guerra anche tra gli stessi partecipanti alla procedura concorsuale a causa della tabella di valutazione dei titoli. Insomma, tutti contro tutti e ancora una volta la parola passerà ai tribunali». 

Con buona pace delle attività didattiche che restano senza la guida del preside ancor prima di iniziare. Intanto sul fronte dei contratti della scuola, dopo il recente rinnovo del Ccnl per i dirigenti scolastici che avranno 260 euro al mese di media in più, si pensa anche al rinnovo del prossimo contratto dei docenti: nell’ultima legge di bilancio del 2023, il Governo ha stanziato circa tre miliardi di euro e così, entro la fine dell’anno, potrebbe arrivare la firma del contratto 2022-2024, che porterà un aumento medio per i docenti di 160 euro. In due anni quindi, tra il rinnovo del 2019-2021 e del prossimo 2022-2024, sono arrivati quasi 300 euro in più. Sono inoltre previste le retribuzioni specifiche per nuove figure che stanno prendendo spazio negli istituti come il tutor e l’orientatore, ma anche altre figure di middle management che saranno al fianco dei dirigenti scolastici. 

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