Per le strade della Capitale i blindati della polizia si sono moltiplicati ormai da qualche giorno. Le aree “critiche” del Ghetto e dei templi minori invece, sono state ancora “fortificate” nelle ultime ore. Dopo gli scontri di sabato archiviati con 34 agenti feriti, 4 fermi e 51 fogli di via, Roma si prepara così al primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele.
Ad un anno dal 7 ottobre 2023 l’attenzione è massima sopratutto nell’area del Ghetto, dove questa mattina si svolgerà in sinagoga la cerimonia commemorativa a cui prenderà parte la premier Giorgia Meloni. Le misure di sicurezza — già ulteriormente sensibilizzate nei giorni scorsi alla luce della situazione in Medio Oriente, dei recenti episodi di stampo antisemita e della manifestazione pro Palestina di due giorni fa a piazzale Ostiense — resteranno però ai massimi livelli anche attorno agli altri obiettivi sensibili della comunità ebraica. L’ipotesi è che la strategia dei violenti, pronti a mettere in atto nuovi scontri come accaduto lo scorso sabato, possa non essere finita.
Israele, dall’orrore del 7 ottobre a una guerra di cui non si intravede la fine: l’anno che ha sconvolto il Medio Oriente
I TIMORI
Proprio per questo il lavoro dell’intelligence prosegue nonostante i fermi e le decine di fogli di via emessi nell’ambito della manifestazione. Inoltre, in concomitanza con le commemorazioni, davanti al tribunale di Roma si ritroveranno oggi i collettivi della Sapienza per protestare contro l’arresto di uno dei manifestanti di piazzale Ostiense. A far preoccupare è anche l’annuncio lanciato sui social dai Giovani palestinesi d’Italia, che hanno parlato di «ritorno dell’intifada studentesca» subito dopo il 7 ottobre, con un reel dove vengono ripercorse le occupazioni e le manifestazioni degli studenti a sostegno di Gaza della primavera scorsa. Dopo lo stop di alcuni mesi adesso si annuncia una nuova stagione calda negli atenei a cui, probabilmente, seguiranno agitazioni anche nei licei che già a Roma hanno compiuto azioni con tanto di foto di Netanyahu date alle fiamme.
Ma le commemorazioni, e i relativi controlli, sono iniziate già da ieri. In diverse parti della città gli studenti ebrei hanno installato peluches incatenati e insanguinati per chiedere la liberazione degli ostaggi mentre al Parco Rabin, nel quartiere Parioli, è stata organizzata una «veglia silenziosa» per il ricordo del massacro di un anno fa.
Tajani: «Non dimentichiamo la strage del 7 ottobre. Ora lo Stato palestinese»
IL QUIRINALE
Sergio Mattarella invece, dopo una telefonata al capo della Polizia Vittorio Pisani per esprimere solidarietà agli agenti feriti, ieri si è riservato il compito di ricordare le vittime dell’attacco e dell’escalation successiva che sta cambiando il volto del Medio Oriente con una nota commemorativa tutta basata sull’equilibrio e sulla necessità di arginare la crisi. Alla rinnovata deplorazione per «quel brutale atto terroristico» e all’appello a liberare «le persone prese crudelmente in ostaggio», il Capo dello Stato affianca la fotografia di una tragedia i cui «effetti» si sono moltiplicati «investendo incolpevoli popolazioni dell’area interna». «Il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza», precisa Mattarella, deve necessariamente bilanciarsi «nel rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario». «La vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana al popolo israeliano» con la richiesta di un cessate il fuoco immediato e con la «profonda» preoccupazione per i civili di Gaza, a cui va riconosciuto il diritto ad essere «sottratti alle distruzioni e alla violenza della guerra».
Le parole di Mattarella riflettono senza se e senza ma la storica posizione italiana dei due Stati «sovrani e indipendenti». «Occorre una definitiva soluzione negoziata tra Israele e Palestina» la conclusione del Colle, alla ricerca di una pace che possa disinnescare anche l’eventualità «che l’ostilità, l’avversione e il risentimento accumulatisi in questi mesi producano nuove esplosioni di violenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il punto del direttore, ogni Lunedì alle 17
Iscriviti e ricevi le notizie via email