La griffe di lingerie La Perla è formalmentete di Peter Kern, il miliardario Usa, conosciuto come Mister Brunello per la passione e la proprietà de Il Palazzone, azienda “gioiello” del rosso di Montalcino Nei giorni scorsi da remoto, con firma digitale, è stato firmato il contratto preliminare di trasferimento della proprietà dai commissari dell’amministrazione straordinaria di La Perla Manifacturing, Francesco Paolo Bello, Francesca Pace e Gianluca Giorgi, assistiti dallo studio Bonelli Erede e la LuxCo, newco americana creata ad hoc da Kern che si è avvalso della consulenza di Andrea Zoppini, consulente molto rinomato. Advisor di tutte le grandi manovre è stato lo studio modenese Trombone. Il closing dovrebbe avvenire entro il 20 settembre e in quella sede verrà fatto l’assegno di 25 milioni all’amministrazione straordinaria.
I commissari hanno scelto Kern ai primi di giugno, preferendolo a Lovable e Calzedonia che già 12 anni fa era stata sconfitta sempre in tribunale, che come segnò la società a Silvio Scaglia.
CDA A CINQUE
E’ la quinta vita che inizia l’azienda bolognese. Il nuovo patron varerà la nuova La Perla costituendo La Perla Atelier srl che vedrà la luce a giorni con un cda snello di cinque membri: Kern che sarà presidente, la moglie Kirsten, Sergio Iasi, un manager di lungo corso specializzato nelle ristrutturazioni, l’avvocato Mark Coleman, legale americano storico del miliardario e Paolo Vannucchi, manager molto capace e apprezzare sul mercato che sarà l’ad, con esperienze in Dolce & Gabbana e nella stessa azienda bolognese dal dal 2017 al 2019.
Una decina di giorni fa Vannucchi e un consulente del lavoro hanno incontrato i sindacati per anticipare la ripartenza della società. I rappresentanti dei lavoratori hanno voluto maggiori dettagli sulle tempistiche portando alcune idee per la nuova fase: la creazione di una scuola di arte e mestieri sulla base di quanto avviene in altre aziende leader come Kiton e Brunello Cucinelli e poi la creazione di un museo La Perla a Bologna.
Entro settembre saranno riassunti tutti i 170 dipendenti oggi in cig ed è assicurato un aumento dell’occupazione di 50-60 unità a regime nei prossimi tre anni.
Vannucchi sta predisponendo per la nuova Perla un piano industriale al 2030 che punta a 150 milioni di ricavi partendo dagli attuali 3 milioni. L’obiettivo è alzare la qualità della produzione di abbigliamento da bagno, casa, oltre al core business dell’intimo da donna. Negli anni ruggenti (2010-2012) il brand faceva 300 milioni di fatturato e aveva un ebitda di 90 milioni.
Kern e la moglie vogliono rimettere l’azienda ai fasti del successo evitando che deragli dopo le due precedenti vicissitudini giudiziarie. La Perla è stata creata nel 1954 da Ada Masotti, donna di grande talento e coraggio, che ha fondato un atelier di corsetteria nel nome della migliore tradizione italiana. Nel 2011 la vendita al fondo Usa JH Partners ma le cose non andarono bene e la società finì all’asta. Nel 2013 il tribunale l’assegnò a Scaglia per 69 milioni, tre milioni in più di Calzedonia. Nel 2018 cessione a una società olandese con sede a Londra, Sapinda Holding che cambiò nome in Tennor del finanziere tedesco, Lars Windhorst. Ma l’anno dopo all’improvviso Tennor che aveva un cantiere navale e acquistò un brand di moda dalle sue parti, annunciò licenziamenti a Bologna: iniziò l’ultimo calvario giudiziario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Risparmio e investimenti, ogni venerdì
Iscriviti e ricevi le notizie via email