Papa Francesco dichiara «un peccato grave» i tentativi di respingere i migranti e chiama alla solidarietà, pregando per coloro che muoiono in mare o sono «abbandonati nel deserto».
Nel corso nella meditazione nell’udienza del mercoledì in piazza San Pietro, incentrata sul tema «mare e deserto», il Pontefice non ha citato nessun paese in particolare ma ha invitato a creare corridoi legali e sicuri per l’ingresso. «Quello che uccide i migranti è la nostra indifferenza e quell’atteggiamento di scartare».
«il deserto non è solo quello di sabbia e dune ma tutti quei territori impervi e pericoli dove i migranti camminano da soli. le rotte migratorie di oggi sono spesso segnate da attraversamenti di mari e deserti che per molte persone, troppe, risultano mortali».
«Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere e con i respingimenti che otterremo questo risultato. Lo otterremo ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e tante calamità».
Il Papa ottantasettenne una volta di più si impegna sul tema che da molto tempo lo vede lanciare appelli inascoltati ai governanti dei paesi occidentali.