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presentata una nuova rete autonoma per i traffici commerciali


Msc va avanti da sola, scioglie l’alleanza con il numero due Maersk e presenta la sua nuova rete autonoma di trasporto via mare che sostituirà l’attuale accordo 2M Vsa (Vessel Sharing Agreement) per i traffici Est-Ovest. Un network fra Europa-America da una parte e Asia dall’altra, sia per le rotte che aggirano il Capo di Buona Speranza sia per quelle che attraversano il Canale di Suez. Con una offerta di tratte ad ampio raggio per raccogliere e soddisfare le richieste del mercato globale nelle sue declinazioni più capillari.

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COPERTURA GLOBALE

A febbraio, secondo quanto risulta al Messaggero, sarà l’unica compagnia al mondo in grado di offrire direttamente alle aziende italiane 34 servizi sia attraverso Suez che attraverso Capo di Buona Speranza. Quindi una “one-stop solution” che darà nuova energia alle esportazioni, ovviamente non solo tricolori.

Alla base di questa scelta strategica, quella cioè di essere autonomi, c’è la capacità record di trasporto (in stiva) con 856 navi in campo. Del resto il colosso Msc ha una quota di mercato mondiale del 20% (quasi 6 milioni di Teu su poco più di 30 totali che sono suddivisi fra un poco più di 7.000 navi per 358 milioni di Tpl). Maersk è staccata di molto al secondo posto, con 4,3 milioni (14,5% della capacità totale), seguita da Cma-Cgm (3,7 milioni, 12,5%).

Come noto, Msc (Mediterranean Shipping Company) possiede anche la compagnia Msc Crociere per il trasporto passeggeri, ma è una parte minore dell’impero che si occupa soprattutto di trasporto merci nel mondo, con una leadership ormai consolidata. Oltre alle navi (di cui 554 di proprietà, 298 noleggiate, e altre 132 già ordinate), si espande sull’intera filiera della logistica gestendo porti, treni merci, trasporti via terra, servizi ad hoc.

LA SCELTA

Il lancio di una rete autonoma e indipendente ha un valore sotto il profilo strategico oltre che su quello commerciale. Va detto infatti che come nel trasporto aereo anche nel cargo navale ci sono alleanze fra compagnie, che servono a ottimizzare i trasporti lungo rotte comuni. Staccandosi da Maersk, il gruppo Msc dimostra di fatto la sua forza, consolidando la posizione nel settore container. L’intesa con i rivali di Maersk era stata firmata nel 2014, su un orizzonte temporale di 10 anni. Adesso, spiegano gli analisti del settore, Msc è talmente cresciuta (e ha ulteriori programmi di sviluppo) che non sente più il bisogno di alleanze, farà da sola. E in questo solco recentemente ha annunciato un investimento di 5 miliardi di dollari per 22 nuove super navi.

LA LINEA

Nel dettaglio Msc offrirà «una rete indipendente che includerà: 5 traffici con 34 rotte, includendo 7 rotte per Asia-Nord Europa, 6 rotte per Asia-Mediterraneo, 4 rotte per Asia-Nord America Costa Ovest, 6 rotte per Asia-Nord America Costa Est e 11 rotte per la rete transatlantica». Non solo. C’è «la possibilità di servizi settimanali via Suez con oltre 1.900 coppie di porti diretti o via Capo di Buona Speranza con oltre 1.800 coppie di porti diretti».

A fare il punto è stato Soren Toft, amministratore delegato di Msc Mediterranean Shipping Company: «i nostri clienti beneficeranno della connettività senza pari di Msc e dei corridoi diretti, uniti a un servizio di alta qualità. Con l’aggiunta di accordi di scambio di slot selezionati, offriremo una copertura completa su tutte le rotte East/West, assumendo il pieno controllo operativo della rete».

Il gruppo, fondato e guidato da Gianluigi Aponte, ha attualmente 675 sedi in 155 paesi in tutto il mondo, e quasi 200.000 dipendenti. Opera su più di 300 rotte commerciali, facendo scalo in oltre 520 porti.

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