Jannik Sinner ancora nel mirino della Wada. L’Agenzia mondiale antidoping, infatti, ha chiesto la settimana scorsa i fascicoli completi all’Itia (l’International Tennis Integrity Agency), che ha assolto il tennista numero uno al mondo dopo l’assunzione «accidentale» del farmaco Clostebol. La Wada ha 21 giorni dal momento in cui ha ricevuto il materiale per presentare ricorso al Tas di Losanna: la decisione, per tanto, è attesa entro la fine di settembre. L’Agenzia intanto conferma che «la revisione del caso è ancora in corso» e «per il momento non è stata presa alcuna decisione». Anche il Tas per ora non ha ricevuto alcun ricorso.
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Jannik e l’assunzione «accidentale» di Clostebol
Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol (nei controlli del 10 e del 18 marzo), assunto «accidentalmente» durante gli Indian Wells.
L’altoatesino ha da subito spiegato che si era trattata di una contaminazione involontaria tramite il suo fisioterapista che in quei giorni stava curando una ferita al dito attraverso l’assunzione di una pomata contenente la sostanza incriminata.
Lo specialista aveva trattato Jannik senza guanti, commentendo una leggerezza, contaminando così il tennista azzurro. Jannik ha deciso, quindi, di licenziare il suo fisioterapista Giacomo Naldi e anche il preparatore Umberto Ferrara. L’altoatesino ha sempre manifestato la sua totale estraneità ai fatti. Non è arrivata, quindi, alcuna squalifica per l’azzurro che però ha accettato di vedersi decurtati i punti conquistati al Master 1000 di Indian Wells (400), visto che il fatto risaliva al periodo di quel torneo.
Sinner, nonostante l’assoluzione dell’Itia, non può ritenersi prosciolto dalle accuse, poiché la Wada può ancora fare ricorso al Tas. La questione è ancora aperta.
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