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Nella nuova Tim, i ricavi sù del 3,5% e debiti in discesa


Il cda-fiume di 7,5 ore di Tim ServCo — comprendente Consumer (piccoli clienti), Enterprise (imprese e Pa) e il Brasile — al netto della Netco ceduta a Kkr ha approvato ieri, su proposta di Pietro Labriola, una semestrale preliminare proforma con ricavi totali che ammontano a 7,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5% anno su anno (+1,6% nel domestico a 4,9 miliardi di euro, +7,8% in Brasile a 2,3 miliardi di euro); i ricavi da servizi sono in crescita del 4% anno su anno a 6,7 miliardi di euro (+2,2% nel domestico a 4,5 miliardi di euro, +7,6% in Brasile a 2,2 miliardi di euro). In aumento l’Ebitda, che aumenta del 9,4% anno su anno a 2,1 miliardi di euro (+8,5% nel domestico a 1 miliardo di euro, +9,9% in Brasile a 1,1 miliardi di euro).

TIM Consumer ha registrato ricavi totali sostanzialmente stabili a 3 miliardi di euro e ricavi da servizi pari a 2,7 miliardi di euro (+0,5% anno su anno), proseguendo nel percorso di stabilizzazione intrapreso nei trimestri precedenti.

TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 1,5 miliardi (+4,9% anno su anno) e ricavi da servizi pari a 1,4 miliardi (+6,4% anno su anno), continuando a sovraperformare il mercato di riferimento grazie alla strategia di difesa del business della connettività e alla crescita dei ricavi ICT, che rappresentano il 61% del totale. Continua, in particolare, la forte performance del Cloud (+19% anno su anno, grazie anche alla spinta del Polo Strategico Nazionale), della Security e dell’IoT. In crescita del 43% anno su anno a 2,0 miliardi di euro il valore dei contratti firmati nel semestre.

NULLA DI FATTO SU SPARKLE

TIM Brasil ha registrato ricavi pari a 2,3 miliardi di euro (+7,8% anno su anno), ricavi da servizi pari a 2,2 miliardi di euro (+7,6% anno su anno) ed un EBITDA pari a 1,1 miliardi di euro (+9,9% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell’ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile.

Nel corso del semestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic, con oltre 0,1 miliardi di euro di risparmi. Lindebitamento finanziario netto rettificato after lease del gruppo in continuità al 30 giugno 2024 ammonta a 21,5 miliardi di euro, sostanzialmente stabile (+0,1 miliardi di euro) rispetto al 31 marzo scorso. A seguito della vendita di NetCo, l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease pro-forma risulta pari a 8,1 miliardi di euro, in linea con le previsioni. L’evoluzione della posizione finanziaria netta nel secondo semestre prevede un net cash flow positivo per circa 0,6 miliardi di euro, che beneficerà di varie cose.

La cessione di NetCo non ha solamente comportato un significativo deleverage ma ha anche modificato strutturalmente la base dei costi di TIM ServCo Domestic. Nel primo semestre i cash costs risultano inferiori di circa 0,8 miliardi, con un diverso mix: circa 0,1 miliardi di euro di maggiori Opex, per effetto dei costi per i servizi di accesso, parzialmente compensati dalla riduzione dei costi del lavoro; circa 0,9 miliardi di euro di minori Capex, per effetto del deconsolidamento degli investimenti.

Nessuna novità su Sparkle che entro aprile avrebbe dovuta essere ceduta a Mef e Asterion: Labriola ha detto che il processo va avanti.

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