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le cugine vamp, il figlio dell’ex sindaco, il frate e i compagni di gioco


Giocavano alla playstation, nella squadra di calcio locale, le sere d’estate organizzavano festini a tema nelle piscine delle villette di famiglia. Amici del fratello Marco, spesso si riunivano a casa di Chiara Poggi. Giravano in bici. La comitiva degli ex ragazzi di Garlasco — compreso il 36enne ora diventato frate domenicano, ex fidanzato dell’avvocato di Andrea Sempio ma pure le cugine belle e allora tacciate di esibizionismo e il figlio dell’ex sindaco, compagno di scuola di Stasi — malvolentieri si riunisce, il caso non è chiuso. Un ritorno al passato che coinvolge tutta la comunità di nuovo al centro di un Cold case che riporta sotto i riflettori molti personaggi entrati e usciti di scena. Di certo, se Garlasco sapeva altro, se l’è tenuto segreto, ha aspettato quasi due decenni per mormorare, ricordare, far intendere di conoscere particolari inediti più o meno importanti sulla morte di Chiara. E ora che l’inchiesta-bis va a cercare uno per uno gli amici di Marco Poggi, a cominciare da Andrea Sempio, sul gruppo facebook del paese c’è chi commenta: «Li prenderanno tutti, anche quelli ora impensabili…» e «sembra che mezzo paese sappia la vera verità». Di Stasi c’è chi dice: «Il colpevole perfetto…» e ancora: «Il meno potente».


LE PISTE

Nel frattempo, nella Twin Peaks di Garlasco, in tutti questi anni sono spuntate tutta una serie di piste suggestive come quella del satanismo, dei suicidi anomali di ragazzi della zona tra il 2008 e il 2014, hanno detto la loro anche un mago e una veggente. La difesa di Stasi parlò di una “doppia vita” di Chiara, che a un’amica aveva detto di esser stata invitata a una festa in piscina in quella calda settimana di Ferragosto in cui morì. Quanto a Stasi si è puntato l’indice sul materiale pedopornografico che raccoglieva nel pc, sul fatto che la fidanzata l’avesse scoperto e confidato alla cugina Stefania.

LE GEMELLE

Stefania e Paola Cappa, le cugine di Chiara Poggi (figlie di una sorella del padre di Chiara), bionde, vamp e slanciate, all’epoca poco più che ventenni rubarono la scena straziate: in mano un mazzo di fiori finti e una foto fake, un fotomontaggio in cui avevano aggiunto anche la vittima. Di fatto, le famiglie non si frequentavano, c’erano stati dissidi, solo poche settimane prima dell’omicidio Stefania e Chiara avrebbero riallacciato i rapporti, anche se Chiara, più semplice e paffuta, era considerata la “secchiona” della compagnia. Nel 2017 Stefania si è sposata con Emanuele Arioldi, campione di equitazione ed erede di Annina Rizzoli, un matrimonio da fiaba (con tanto di servizio esclusivo su Vanity Fair). Fa l’avvocato e, specializzata in diritto sportivo, collabora con il Coni lombardo. Ora che i riflettori si erano spenti, il suo nome è tornato attuale per via di due testimoni che solo adesso hanno detto di averla vista in bici, con un borsone da cui spuntavano oggetti metallici, nei pressi della casa della nonna: l’avrebbe gettato nel canale Tromello dove è stato da poco trovato un martello. Paola, l’altra gemella, è diventata food blogger e vive a Ibiza.

LA COMITIVA

Mattia Capra, Roberto Freddi, Andrea Sempio e Alessandro Biasibetti, ora frate, componevano la “comitiva”, il cerchio ristretto di amici di Marco Poggi. Poco più che 18enni, nel fine settimana andavano nella villetta di via Pascoli per giocare al computer e alla play nella stanza di Chiara. Marco e Mattia erano anche compagni nella squadra di calcio del Garlasco e avevano in programma di fare tutti insieme una vacanza in Toscana. Dopo 18 anni gli inquirenti hanno bussato alle loro porte portando via telefoni, dispositivi informatici e documenti. Tutti — come pure l’amico storico di Stasi, Marco Panzarasa, figlio dell’ex sindaco, oggi avvocato — dovranno sottoporsi al test del dna inseguiti da un passato che non torna. E che ancora chiede loro risposte.

Marco Panzarasa, alibi da ricostruire. La versione dell’amico di Stasi su sms e rientro da Londra

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