Da ieri in Italia è in funzione il primo impianto fotovoltaico europeo che — attraverso un processo di elettrolisi — trasforma la luce solare captata da pannelli in idrogeno. Energia, miscelata con il metano, che finisce direttamente nelle reti di distribuzione cittadine per alimentare il riscaldamento e gli elettrodomestici nelle case o i macchinari delle imprese. Oppure che, in “purezza”, sgorga da un’apposita stazione di servizio e viene utilizzato per fare il pieno degli autobus a zero emissioni, come avverrà per i mezzi della città di Cagliari.
A Sestu, alle porte del capoluogo sardo, Italgas ha inaugurato Hyround, impianto che produce idrogeno verde e lo immette direttamente nelle infrastrutture di connessione. Il gruppo leader nella distribuzione del gas in Europa si è lanciato in una scommessa molto coraggiosa in una fase in cui sembrano ancora lontane le tecnologie per rendere più accessibile e sostenibile l’utilizzo di questo gas come combustibile.
Spiega al riguardo l’ad di Italgas, Paolo Gallo, che va in questa direzione «il nostro futuro: come ricorda spesso il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la transizione in Europa è stata affrontata con un approccio molto ideologico. Ma l’approccio molto ideologico non ci porta molto lontano». Da qui la necessità di sperimentare strade diverse, nuovi vettori energetici «che ci aiutino a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dei consumi. Da qui la sfida di pensare all’idrogeno anche come uno strumento per stoccare l’energia». Processo complicato visto gli attuali sistemi di accumulo, come dimostra la necessità di spegnere spesso gli impianti quando ci sono i picchi di produzione. Di conseguenza, aggiunge il manager, «non si tratta solo di produrre idrogeno, ma di dimostrare che ricerca e sviluppo sono le leve principali per accelerare questo processo».
Presente all’inaugurazione anche Pichetto Fratin, secondo il quale Hyround è un ulteriore «scalino sulla strada della decarbonizzazione». Da Sestu, il titolare del Mase ha salutato il passaggio in consiglio dei ministri sulla delega in materia di energia nucleare, il cosiddetto «decreto Pichetto»: una misura «per sfatare un tabù e spiegare che cosa fare per dare al Paese sicurezza e una struttura di controllo, ma anche che cosa dare alle future generazioni vista l’esplosione prevista della domanda di energia».
Il ministro ha annunciato che nel dl Energia sarà modificato il decreto legislativo 199 del 2021 sulle aree idonee dove installare gli impianti fotovoltaici, «perché un decreto ministeriale a questo punto era troppo debole». In questo modo, si vogliono limitare i poteri delle Regioni — «La magistratura ha indicato un eccesso di potere alle Regioni» — e sia i ricorsi al Tar. Per quanto riguarda la proroga ai vertici di Arera, si è detto sicuro di poter nominare i nuovi vertici dell’autorità prima della nuova scadenza del 31 dicembre 2025.
Hyround è una sperimentazione che l’azienda punta a replicare in altre parti d’Italia o d’Europa. Il gruppo ha scelto la Sardegna, dove la rete è stata interamente metanizzata con infrastrutture di nuova generazione che permettono il trasporto di ogni tipo di molecole. Con un finanziamento da 15 milioni, dei quali 1,5 milioni dal Pnrr, è stato montato a Sestu un campo fotovoltaico con 1.746 pannelli per una potenza di picco pari a 1 megawatt. Con la tecnologia power to gas, quest’energia alimenta a sua volta un elettrolizzatore per produrre l’idrogeno, che viene stoccato in un apposito sistema oppure mescolato con il metano e introdotto nella rete di distribuzione per arrivare nelle case e nelle aziende. In questo caso, servirà sia alle cento famiglie del piccolo centro cagliaritano sia allo stabilimento produttivo Casearia Podda di proprietà di Granarolo, sempre a Sestu (Cagliari). Entro il 2028 produrrà 70 tonnellate all’anno dalle attuali 21.
IL PROTOCOLLO
Gallo e l’ad Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco, hanno spiegato che con un apposito protocollo firmato tra Italgas, il ministero dell’Ambiente, la controllata Medea, e i vigili del Fuoco sarà possibile progressivamente portare il livello di idrogeno in rete dall’attuale 2 per cento al 20 per cento.
«Il prossimo passo — ha concluso Gallo — sarà la metanizzazione dell’impianto». Intanto il gruppo ha fatto sapere che attende entro ottobre il via libera dell’Antitrust sulla cessione di 600mila Pdr, in relazione all’acquisizione di 2i Rete Gas Spa da parte di Italgas.
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