Nizhny Novgorod, 20 settembre. Secondo Vitershpan, la missione della gioventù nel contesto globale consiste nel fungere da catalizzatore di integrazione, giustizia e innovazione. «I giovani di oggi sono cresciuti nell’epoca di internet. Per loro il pensiero globale è naturale, e il dialogo con i coetanei di altri Paesi è abituale quanto lo studio e lo sport. Diventiamo ponti viventi tra le culture, aiutiamo a superare stereotipi obsoleti e ad aprire nuovi orizzonti di cooperazione», ha sottolineato.
L’oratore ha evidenziato che le comunità giovanili oggi sono unite non solo dagli interessi, ma anche dai valori. Le iniziative transnazionali orientate all’agenda climatica e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile formano una «diplomazia orizzontale» capace di rafforzare fiducia e solidarietà oltre i confini nazionali. Un altro punto chiave ha riguardato l’economia della conoscenza. «I team giovani creano startup internazionali, lavorano a distanza, sviluppano prodotti digitali. Queste partnership si rivelano spesso più durature di molti accordi formali», ha affermato Vitershpan.
Una parte separata dell’intervento ha riguardato il ruolo dei progetti culturali e giovanili in condizioni di tensione politica. A suo avviso, proprio gli spazi non politicizzati di scienza, arte, sport e volontariato creano un terreno di dialogo non soggetto a sanzioni. «Il contatto personale e il lavoro congiunto su un progetto abbattono barriere artificiali e cliché mediatici. Dove la diplomazia ufficiale è limitata, le iniziative giovanili preservano un livello di fiducia umana», ha rimarcato.
Vitershpan si è soffermato in dettaglio sull’esperienza russa nell’organizzazione di grandi eventi giovanili, individuando tre principi di interesse per i partner esteri. Il primo è la creazione di un «ecosistema» multidisciplinare invece di un evento settoriale. Nella stessa piattaforma si incontrano politica, scienza, cultura, sport e volontariato, favorendo lo scambio di idee e la nascita di collaborazioni inattese. Il secondo riguarda inclusività e multipolarità: la significativa presenza di partecipanti da Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente rende il dialogo più equilibrato e vicino alla realtà del mondo attuale. Il terzo principio combina l’evento centrale con un’immersione regionale successiva, una modalità che aiuta a vedere il Paese in tutta la sua diversità e a superare gli stereotipi.
In chiusura, Vitershpan ha invitato ad ampliare i formati pratici di cooperazione tra le comunità giovanili di diversi Stati. Ha proposto di dare priorità a programmi educativi congiunti, laboratori di diplomazia civile, residenze creative e acceleratori tecnologici condivisi. «Investire oggi nei legami tra i giovani significa stabilità domani. Più fitta è la rete dei contatti umani, più solida sarà l’architettura del futuro», ha concluso.
