ROMA È diventata legge a giugno, l’autonomia differenziata targata Roberto Calderoli. Ma uno dei requisiti chiave per la sua attuazione, i Lep (ossia i livelli essenziali delle prestazioni), non andrà a regime prima del prossimo dicembre. A chiarire la tempistica per l’entrata in vigore della riforma cara alla Lega ci ha pensato ieri Sabino Cassesse, il presidente del Comitato incaricato di definire i livelli minimi dei servizi pubblici che devono essere erogati dalle Regioni allo stesso modo lungo tutto lo Stivale, su una lunga lista di materie. Un passaggio necessario per dare il via al processo di passaggio delle competenze chiesto a gran voce da diverse regioni del Nord, Veneto e Lombardia in primis. Ma altrettanto osteggiato dalle opposizioni, che proprio sull’Autonomia hanno consegnato alla Consulta le firme per indire un referendum abrogativo.
Intanto però a rintuzzare la polemica ci pensa il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga. Che va all’attacco: «È gravissimo – osserva l’esponente del Carroccio – che in questi anni non siano stati fatti i Lep: non per l’autonomia differenziata, ma perché sono i livelli essenziali di prestazioni che anche lo Stato centrale deve garantire». Per il presidente del Friuli insomma «se oggi i Lep non ci sono, significa che non sono garantiti i livelli essenziali di prestazioni, anche se non c’è l’autonomia differenziata». Punta ad accelerare, la Lega, con le regioni del Nord che premono per ottenere le competenze almeno sulle nove materie non sottoposte alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Comparti non di second’ordine: si va dal commercio con l’estero alla protezione civile, fino alla giustizia di pace. «La norma – prosegue Fedriga – prevede che le materie non sottoposte a Lep possano essere chieste» subito dalle Regioni, «e penso che si vada in quella direzione. Altrimenti non sarebbe stata votata da tutta la maggioranza».
PIEDI DI PIOMBO
Ma su questo punto sia tra i meloniani che (soprattutto) dentro Forza Italia c’è chi non la pensa così. E ritiene invece che sia meglio procedere coi piedi di piombo. A dicembre, con i Lep, o anche dopo. Dubbi che torna a palesare il leader forzista Antonio Tajani: «Sono a favore dell’autonomia, ma è importante che si faccia bene. E per quanto riguarda le materie non Lep – osserva il vicepremier – la politica commerciale gestita da diverse regioni rischia di non essere efficiente. Sul commercio internazionale, è sbagliato affidare troppi poteri alle Regioni». Replica, serafico, il governatore del Veneto Luca Zaia: «Se anche Tajani attende i Lep, non è poi così contrario».
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