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C’è chi parla di rivoluzioni con i megafoni, e chi le sussurra con una scopa in mano, un pennello, o il gesto silenzioso di innaffiare una pianta. Brunello Cucinelli appartiene decisamente alla seconda categoria. Questa mattina, nella luminosa cornice di Casa Cucinelli a Milano, il filosofo del cashmere ha presentato, con il garbo che gli è consueto, un progetto tanto ambizioso quanto poetico: la Settimana della Custodia. Un nome che sa di tempi antichi e di buone maniere dimenticate, ma che guarda al futuro con lo sguardo limpido di chi sogna città più belle e cittadini più consapevoli.
L’iniziativa
Dal 15 al 21 settembre 2025, Perugia (ma l’iniziativa è aperta a tutte le città) diventerà teatro di un grande esperimento civico: ridare dignità ai luoghi, bellezza ai dettagli, valore a ciò che spesso passa inosservato.
Non una semplice operazione di maquillage urbano, ma un patto collettivo con la città. Attorno a Cucinelli, gli altri protagonisti del progetto: la sindaca Vittoria Ferdinandi, la presidente della Regione Stefania Proietti, i Rettori delle due università perugine, Maurizio Oliviero e Valerio De Cesaris, l’Accademia di Belle Arti. Un’orchestra istituzionale perfettamente accordata sullo spartito della Bellezza. «Siamo custodi pro tempore della bellezza» ha detto Cucinelli, e in questa frase c’è tutta la visione dell’uomo che ha trasformato Solomeo in un laboratorio etico. Una bellezza fatta di portoni lucidati, aiuole curate, marciapiedi restituiti alla loro dignità. Gesti minimi, certo. Ma, come insegnavano gli antichi ateniesi, “se il portone di casa tua è pulito, tutta la città è pulita”. La Sindaca Ferdinandi ha rilanciato con parole altrettanto potenti: «La bellezza è un valore etico, è responsabilità condivisa». Perché Perugia, nella sua pietra serena e nei suoi scorci nascosti, merita attenzione. Ogni cittadino sarà chiamato a scegliere un gesto, un angolo, un momento. Che si tratti di una fioriera dimenticata o di un muro bisognoso di colore, il messaggio è chiaro: custodire è amare. E così, nel segno di un sogno che profuma di dignità e gelsomini, nascerà un circolo virtuoso. Dove ogni piccolo gesto diventa una dichiarazione d’amore alla città. Una rivoluzione, sì. Ma in punta di piedi.
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