Potrebbe slittare al 15 settembre la quinta rata della rottamazione quater prevista per il prossimo 31 luglio (fino al 5 agosto con i giorni di tolleranza previsti dalla legge). Va in questo senso un’osservazione della commissione Bilancio del Senato che, in un parere sul decreto legislativo sull’adempimento collaborativo indica al governo di valutare «la possibilità di posticipare fino al 15 settembre prossimo, o comunque ad altra data che si ritenga opportuna, il versamento della quinta rata della rottamazione-quater, in considerazione della contestuale scadenza di altri adempimenti fiscali».
I tempi sono comunque strettissimi, il governo dovrebbe agire dunque via decreto legge. Ma allo stato non ci sono indicazioni in merito.
Evasione fiscale
Intanto il direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Ernesto Maria Ruffini, durante un’audizione davanti alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, fornisce al parlamento un punto sulle attività dell’amministrazione finanziaria nella lotta all’evasione: affinchè sia efficace servono strumenti tecnici più affinati, ad esempio l’uso dell’intelligenza artificiale per l’incrocio dei dati e più personale qualificato.
«A fronte dell’evasione fiscale accertata e iscritta a ruolo, la capacità di incasso non supera il 20%» e questo non per «incapacità e inefficienza», ma «per strumenti che devono essere affinati e per una dotazione di personale che deve essere integrata con sempre maggiori risorse».
Assunzioni e le altre novità
Proprio in questa direzione pochi giorni fa è arrivata notizia che l’Agenzia selezionerà per l’assunzione a tempo indeterminato di 470 addetti per la riscossione. Ma ne servono molti di più: il piano concorsi programmato dall’Agenzia delle Entrate — spiega Ruffini — porterà «l’assunzione di 11 mila risorse entro quest’anno», ma nonostante questi numeri l’Agenzia è «sotto organico di circa 8 mila unità» rispetto alla pianta organica. «Tutti i servizi ai contribuenti e il recupero dell’evasione sono in mano al personale».
Ruffini suggerisce anche altri possibili impegni per l’amministrazione: «Serve una costante azione di educazione civica. Già da qualche anno mettiamo a disposizione dei cittadini nel cassetto fiscale un documento che spiega come vengono impiegate le loro tasse ma forse si potrebbe fare qualche passo in più: ad esempio mi piacerebbe che dopo ogni prestazione che ci viene erogata dal servizio sanitario nazionale venisse consegnato a che ne ha beneficiato una fattura ‘a zero’ che riportasse la dicitura ‘le cure che hai ricevuto sono state pagate grazie alle tasse che hai versato’».
Per quanto riguarda la gestione dei dati Ruffini aggiunge: l’Agenzia «aggiorna annualmente la propria strategia digitale allo scopo di valorizzare al massimo il patrimonio informativo a sua disposizione, garantendo allo stesso tempo la legittimità degli accessi e, più in generale, la sicurezza e la protezione dei dati». E sempre sui dati e la loro gestione aggiunge che i database dell’Agenzia «non restituiscono una completa informazione di tutto quello che accade nel Paese», sono «molto complete ma non rappresentano certamente un Grande fratello». Per questo gli accertamenti induttivi non hanno «l’obiettivo di infierire sul contribuente, ma di chiedere conto di qualcosa che non torna». Secondo Ruffini «bisogna sempre mantenere la possibilità di agire su quello che sfugge».
«Tutto quello che è stato fatto in questi anni ha consentito un abbassamento dell’evasione fiscale, così come è aumentata la capacità di recupero. Ma rimane una zona grigia che evidentemente non è inserita nelle banche dati».
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