Dopo i problemi di salute che gli hanno impedito di difendere come voleva l’oro olimpico di Tokyo, Gianmarco Tamberi è tornato a parlare nella conferenza stampa di vigilia della tappa di Diamond League a Chorzow, Polonia, dove saranno in gara fra gli altri anche Marcell Jacobs e Leo Fabbri. Il campione azzurro di salto in alto ha dovuto fare i conti con dei calcoli renali prima della partenza per Parigi, poi inizialmente superati dopo essere finito in ospedale, ma che però si sono ripresentati prima della finale olimpica.
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«Come sto? Ho cercato di pensare a cosa rispondere, ma non ho ancora trovato una risposta», esordisce Gimbo, maglia bianca e pantaloni corti e con indosso un cappello nero, davanti ai cronisti in una conferenza in cui sono presenti anche altre stelle dell’atletica internazionale come lo svedese Mondo Duplantis, i norvegesi Karsten Warholm e Jakob Ingebrigtsen, l’olandese Femke Bol, lo statunitense Ryan Crouser. «Mi sento come ci si può sentire qualcuno dopo tre anni si prepara per qualcosa e non è in grado nemmeno di provare a vedere come si è lavorato. È stata molto dura, onestamente non voglio essere triste ora, perché domani dobbiamo gareggiare e ricominciare tutto da capo, ma è stata molto dura perché ero in gran forma, mi ero preparato alla perfezione, avevo fatto tutto quello che era possibile per essere al meglio per quel giorno».
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Aggiunge il saltatore marchigiano: «Passare tutto il giorno in ospedale prima della gara non è quello che ti aspetti, è l’unica cosa che pensi che possa succedere. E’ stata dura mentalmente ed è stata molto dura fisicamente: chiunque abbia provato i calcoli renali sa com’è; ma non sto pensando al dolore, è l’ultima cosa che ho in mente in questo momento». Gimbo prova a guardare avanti e a cosa lo aspetterà domani al Silesia Stadium, dove tornerà a distanza di un anno: «Amo questo meeting, sono stato qui l’anno scorso e sono stato qui tre anni fa. Sono felice di essere di nuovo qui. Non so come reagirà la mia mente per quello che è successo. Ma voglio cercare di uscirne. Ricordo che nel 2021, dopo le Olimpiadi, venni qui e dopo la medaglia d’oro ero un po’ fuori di testa, ma saltai 2,30 e fui molto felice della mia prestazione.
Non vedo l’ora che arrivi domani, ma non so cosa aspettarmi da me stesso. Cercherò di fare del mio meglio. Come sempre lotterò, come ho fatto anche all’Olimpiade».
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