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«Cassano meglio di Totti. Scudetti? Ne ho vinti 11 sul campo, meritatamente»


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Fabio Capello, presente al Festival dello Sport di Trento, ha affrontato diversi temi insieme a Giovanni Floris, conduttore di La7. Hanno discusso sia del passato, che del presente. L’ex allenatore italiano, commentatore sportivo ormai da anni, ha ripercorso il cammino alla Roma, le scelte fatte al Real Madrid e alcuni aneddoti su giocatori che ha allenato. Ecco le sue parole

Fabio Capello al Festival dello Sport

Fabio Capello ha voluto cominciare il confronto con Floris con una precisazione: «Ne ho vinti 11 di scudetti, non 9. Vinti meritatamente tra l’altro», correggendo così il conduttore di La 7, che ne ha elencati inizialmente, due in meno.

Per cominciare, l’ex tenico bianconero, ha voluto dare un consiglio agli allenatori di oggi, pronti ad iniziare il percorso in panchina: «Bisogna cominciare dal settore giovanile. Certi giocatori che hanno cominciato subito con grandi squadre, vedi Pirlo, non erano pronti. Sai correggere a livello tecnico? Creati uno staff, perché nessuno corregge più la tecnica e i risultati sono quelli che vedete tutti»

Poi ha commentato, a distanza di anni, la discussa cessione di Ronaldo, detto Fenomeno, ai tempi del Real Madrid: «Nello spogliatoio c’è un discorso psicologico e bisogna capire l’importanza dei leader che hai a disposizione. Il leader non deve essere per forza il giocatore più importante, ma uno che ha carisma. C’è il leader che trascina la squadra in campo e ci sono i leader negativi: sono i più pericolosi. Io al Real Madrid ho mandato via Ronaldo che amava fare feste, pesava 94 chili e non voleva dimagrire. Ma è il più grande che io abbia mai allenato». In quei anni ha allenato anche Cassano, che dopo la Roma, ha portato a Madrid: «E’ il giocatore che mi ha fatto arrabbiare di più, ma negli ultimi 25 metri era più forte di Totti».

L’ex allenatore italiano ha analizzato anche le performance delle attuali squadre di Serie A: «Penso che la Roma sia da scudetto. E’ una squadra che ha giocatori di qualità come Soulé e Dybala e un allenatore che è un martello e sa dove vuole arrivare. Con dei rinforzi nei ruoli precisi potrebbe essere una delle sorprese. Gasperini non parlava di attaccanti ma di altre posizioni. Un allenatore sa quale sia il potenziale davanti e sa dove rinforzarsi». Ha poi parlato di Inter, Milan e Juventus: “La scelta Chivu all’Inter dopo Inzaghi? Un ragazzo intelligente, ho sempre scritto che può fare molte cose, conoscendolo dalla Roma. Si sta dimostrando quello che pensavo. La Juventus non ha ancora l’equilibrio e quel centrocampo che dia quella garanzia di essere forte quando si difende. E’ legata ai due esterni, ma la cosa vera è che le punte non sono quelle che speravano. Il Milan invece con due «anziani» come Modric e Rabiot sta facendo qualcosa di veramente interessante: far capire ai giovani che con la qualità e la volontà si può andare lontano».


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