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Brembo divorzia da Pirelli respinto il piano di fusione


Brembo divorzia dalla Pirelli. Quattro anni e mezzo dopo aver messo un piede nella Bicocca partendo dal 2,4% e supportando dall’esterno il nucleo di azionisti italiani radunati da Marco Tronchetti Provera, ieri il gruppo dei freni ha avviato con una procedura accelerata la cessione dell’intera partecipazione di 55,8 milioni di azioni ordinarie, pari a circa il 5,58% del capitale. Dal sito Pirelli Brembo ha il 6%. L’offerta — riferisce una nota — sarà realizzata attraverso la procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali partita subito. Bnp Paribas ha operato in qualità di Sole Global Coordinator e Bookrunner. Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom hanno agito in qualità di legal counsel dell’azionista venditore. Brembo «si riserva il diritto di variare i termini o la tempistica dell’Offerta in qualsiasi momento», conclude la nota.

LA COLLABORAZIONE MANCATA

Lo strappo improvviso potrebbe avere più di una motivazione. In primis il momento difficile del mercato dell’auto in particolare per il primo equipaggiamento. La congiuntura è da tempo difficile per l’automotive come dimostra la crisi di Stellantis con il profit warning dell’altro giorno per il calo di vendite e margini, ma anche di altri marchi tedeschi come Volswagen che ha annunciato la chiusura di alcuni stabilimenti, di Bmw e Mercedes. Ma sulla decisione di fare retromarcia dal capitale Pirelli ci sono ragioni strategiche riconducibili a una possibile fusione tra i due gruppi che sarebbe sempre stato l’obiettivo di Matteo Tiraboschi, presidente esecutivo della Brembo di cui la Nuova Fourb della famiglia Bombassei è il socio di riferimento con il 76%. Secondo fonti vicine al gruppo bergamasco, infatti, in oltre quattro anni non si è riusciti a costruire una collaborazione più stringente e il golden power esercitato dal governo ha rafforzato ancora di più la leadership di Tronchetti. Brembo spingeva per l’integrazione dove i rapporti di forza non avrebbero dovuto essere troppo sbilanciati a favore di Tronchetti.

Dal punto di vista dei valori, Pirelli capitalizza 5,48 miliardi, Brembo 3,7 miliardi. La Bicocca è saldamente nelle mani di Tronchetti: tramite MTP spa, controlla Camfin che ha il 22,8% di Pirelli della quale la multinazionale cinese Sinochem ha il 37%, ma sempre per il golden power, con poteri di governo limitati.

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