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Bce, nuove linee guida sui crediti deteriorati


Negli ultimi anni si è assistito a una significativa riduzione dei crediti deteriorati (Npl) nei bilanci delle banche europee, che ha contribuito al rafforzamento del sistema bancario e del suo ruolo di finanziamento dell’economia. Secondo calcoli della Fabi, principale sindacato dei banchieri, da dicembre 2018 a marzo 2025 sono calato del 72,8% d per un controvalore di 129,6 miliardi. Ciò è avvenuto grazie all’impegno degli intermediari creditizi e alle iniziative nel tempo portate avanti dalle Autorità di vigilanza nazionali ed europee. In tale cornice si inquadra l’iniziativa, avviata dalla Banca centrale europea e dalle Autorità di Vigilanza Nazionali, volta a definire un approccio comune per la gestione delle coperture sui crediti deteriorati delle medio piccole (Less significant, LSI), elaborando specifiche linee guida sulle quali ieri, è stata avviata una consultazione pubblica aperta a banche, associazioni e altri soggetti coinvolti nel mercato, che si chiuderà il 27 ottobre e riguarderà i crediti antecedenti aprile 2019.

Per alcune banche di minore dimensione ancora si osservano elevati livelli di npl e livelli di copertura (rettifiche effettuate a fronte delle potenziali perdite sui finanziamenti erogati) contenuti. L’approccio in questione si basa su una logica secondo la quale le aspettative di accantonamento su un determinato credito sono definite in funzione della data di classificazione a npl e del tipo di garanzia che assiste lo stesso.

Le aspettative non avranno implicazioni dirette in termini contabili, considerato che eventuali differenze rispetto ai tassi di copertura effettivi potranno tradursi nella richiesta da parte delle autorità nazionali di requisiti patrimoniali aggiuntivi, evitando possibili sovrapposizioni con altre misure. Si tratta di un approccio simile a quello utilizzato con successo dal 2018 per le banche maggiori, le cosiddette significant, e a quello applicabile a tutti gli istituti europei, previsto dalla regolamentazione prudenziale primaria del regolamento europeo in materia, per quanto riguarda gli Npl derivanti dai crediti originati dopo aprile 2019.

Per quanto riguarda i potenziali effetti attesi dall’introduzione della misura, la Bce, con il sostegno delle autorità nazionali, ha condotto un’analisi che, nel complesso, ha evidenziato un impatto atteso gestibile in termini di assorbimenti patrimoniali.

Le linee guida prevedono margini di flessibilità così da evitare effetti distorsivi per le banche più piccole. In tale prospettiva, le autorità nazionali terranno in considerazione le circostanze specifiche che caratterizzano i singoli intermediari e determineranno con cadenza annuale le banche rientrano nell’ambito di applicazione.

RICAPITALIZZAZIONI

Per queste banche il rispetto delle aspettative sarà verificato caso per caso, tenendo conto delle loro caratteristiche e delle evidenze trasmesse da queste ultime nell’ambito del dialogo di supervisione. Il documento identifica infatti una serie di possibili esenzioni legate alle caratteristiche delle banche stesse o alla tipologia delle esposizioni. Inoltre, per far sì che le banche abbiano tempo sufficiente per prepararsi, il nuovo approccio comune sarà introdotto in modo graduale. Le aspettative di vigilanza sulla copertura si applicheranno a partire dalla fotografia della situazione al 31 dicembre di quest’anno, con facoltà per le Autorità nazionali di non tener conto per il primo anno di eventuali disallineamenti rispetto alle aspettative. Soltanto dal 2028 ci sarà l’applicazione integrale delle nuove linee guida.


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