15.05.2025
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«Volevo diventare suora, mia madre mi portò via da un corso di preghiera. Io e Luca Zingaretti? Insieme da 20 anni, sembra un miracolo»


Gli applausi fanno sempre piacere. Ma quelli ricevuti al Louvre da un gruppo di turisti italiani ancor di più. Applausi ricevuti per Diamanti, il film di Ferzan Ozpetek. Un successo che per Luisa Ranieri è stato la chiusura di un anno pieno di soddisfazioni professionali. Nel 2024 — come ricorda il settimanale Di Più —  l’attrice napoletana ha recitato anche in altri due film importanti: Parthenope, del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, che è stato uno dei film più visti dell’anno e Modì — Tre giorni sulle ali della follia, diretto dalla stella di Hollywood Johnny Depp.

Tra i continui successi della moglie di Luca Zingaretti c’è poi sempre la televisione.

C’è la terza stagione de Le indagini di Lolita Lobosco. «È un momento straordinario della mia carriera, ed è arrivato intorno ai cinquant’anni. Mi piace l’idea di avere dimostrato come le donne non abbiano quella data di scadenza che la società impone». 

La femminilità

Luisa Ranieri resta una donna desiderata per la sua bellezza e fascino oltre che per la sua indiscussa bravura davanti a una telecamera. Un fascino sexy iniziato più di vent’anni fa con uno sport e continuato poi sul grande schermo «apparendo completamente nuda — ricorda ancora il settimanale diretto da Osvaldo Orlandini — al cinema in scene molto audaci di due grandi film d’autore: Il filo pericoloso delle cose, girato nel 2002 da Michelangelo Antonioni, ed È stata la mano di Dio, girato da Paolo Sorrentino nel 2022, in cui lei, a quarantasette anni, offriva alla macchina da presa un nudo mozzafiato».

E pensare, come ha confessato lei stessa poco tempo fa: «Per molto tempo sono stata timidissima nelle cose dell’amore: ero molto ritrosa». Luisa è cresciuta in una famiglia di donne:.«Mia madre si è separata molto presto, aveva tre figli. Io sentivo molto la responsabilità di rigare dritto, di non dare pensieri. La mia fisicità dava ansia a mia madre e io la percepivo. Per questo non ho vissuto benissimo la mia femminilità: anzi, per molto tempo mi sono protetta, non la esibivo tanto».

L’idea di diventare suora

E ha pure pensato di entrare in convento: «Ero un po’ suora e infatti volevo anche diventarlo. Un’estate andai a un corso di preghiera e lì mi venne l’idea: due giorni dopo arrivò mia madre e mi portò via di corsa». E grazie anche a quelle paure, oggi «ho imparato ad accettare la mia femminilità e se sto vivendo il momento più fortunato della mia carriera, è proprio grazie al fatto che ora mi sento bene con me stessa». Ma un grazie lo dice al suo Luca: «Se, in questa fase della mia vita, la mia femminilità è matura, più rilassata, lo devo a lui. Con il suo amore, con il suo sguardo, mi ha sempre detto: “Va tutto bene, non devi temere, non devi dimostrare niente a nessuno”». Una storia d’amore iniziata nel 2005, che dura da vent’anni: «Mi sembra quasi un miracolo , perché si lasciano tutti»

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