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verso il taglio a settembre. Frenano i salari nell’eurozona, si rafforza l’ipotesi di un nuovo ribasso della Bce


Gli occhi degli investitori di tutto il mondo sono puntati oggi su Jackson Hole, piccola cittadina di circa 10mila abitanti a quasi duemila metri di altezza sulle montagne del Wyoming, nel nord ovest degli Stati Uniti. È qui che il presidente della Federal reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, Jerome Powell, al tradizionale simposio estivo dei banchieri organizzato dalla Fed di Kansas City, terrà alle 16 ora italiana un discorso molto atteso per capire quali saranno le prossime mosse dell’istituto di emissione.

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GLI INVESTITORI

L’intervento di Powell arriva in un momento chiave per l’economia a stelle e strisce. Il mese scorso il tasso di disoccupazione negli Usa è salito inaspettatamente al 4,3%, il livello più alto dal 2021, mentre le nuove assunzioni si sono fermate a quota 114mila, al di sotto delle attese degli analisti, e segnando il secondo peggior risultato dal dicembre 2020. I dati hanno fatto scattare fra gli investitori il timore che l’economia americana possa essere vicina a una recessione. E soprattutto che la banca centrale possa aver aspettato troppo a tagliare i tassi. Fra l’altro l’inflazione americana a luglio ha rallentato ancora, scendendo sotto il 3% (al 2,9%) per la prima volta dal 2021.

Un livello, dopo i picchi oltre il 9% toccati nel 2022, che riporta il carovita in direzione dell’obiettivo della Fed di una crescita dei prezzi del 2% e che apre la strada a un taglio dei tassi alla prossima riunione del 17 e 18 settembre. Fra l’altro già all’ultimo incontro del vertice della Fed del luglio scorso, come emerso dai verbali pubblicati l’altro ieri, la «vasta maggioranza» dei componenti del direttivo dell’istituto centrale ritiene un taglio dei tassi a settembre «probabilmente appropriato». «Gli investitori si aspettano segnali di un imminente allentamento della politica monetaria, ma Powell potrebbe mantenere una posizione cauta, ribadendo la dipendenza dai dati senza prendere impegni espliciti», commenta Gabriel Debach, analista di eToro.

I DATI

Anche la Banca centrale europea intanto va verso un nuovo taglio dei tassi, dopo quello di giugno. La crescita dei salari nell’Eurozona, uno degli indicatori più seguiti per le decisioni di politica monetaria, nel secondo trimestre dell’anno ha frenato al 3,6%, dal 4,7% registrato nei primi tre mesi, rafforzando l’ipotesi di un nuovo allentamento da parte dell’Eurotower alla riunione del direttivo del prossimo 12 settembre.

In attesa di Powell ieri i listini americani hanno mostrato una certa debolezza, mentre le piazze europee hanno chiuso poco mosse dai livelli del giorno prima.

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