«Un’idea alta della politica, come secondo me dovrebbe essere. E come troppo spesso non è.» Con queste parole Paolo Sorrentino ha presentato La Grazia, il film che ha aperto la nuova edizione della Mostra del Cinema di Venezia, interpretato da Anna Ferzetti e Toni Servillo. Per Sorrentino, la Grazia non è solo uno strumento giuridico nelle mani del Presidente della Repubblica, ma un atteggiamento verso la vita e il mondo: la capacità di abitare il dubbio, di trasformarlo in decisione, di custodire valori che la politica dovrebbe incarnare e che oggi appaiono sempre più rari. Nel suo Presidente, dietro la serietà e il rigore, si intravede una figura innamorata: non solo degli affetti perduti, ma del diritto, della giustizia, di un’idea di responsabilità civile. La Grazia diventa così una riflessione su ciò che la politica potrebbe e dovrebbe essere: un atto d’amore verso la comunità, troppo spesso dimenticato ma ancora vivo in chi sceglie di esercitare il potere con coscienza.
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