Ottomila gli accessi alla camera ardente di Pippo Baudo oggi
Sono state circa 8mila le persone che dalle 10 di stamattina si sono recate alla camera ardente di Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie, a Roma. È quanto si apprende da fonti informate. Oltre ai vip, molti i cittadini che hanno scelto di rendere omaggio al conduttore e che anche adesso si trovano davanti al Teatro. Domani sarà possibile visitare la camera ardente dalle 9 alle 12.
L’ad Rai: valutiamo di dedicare a Baudo il teatro delle Vittorie
La Rai sta valutando di dedicare il Teatro delle Vittorie a Pippo Baudo. A confermarlo è l’amministratore delegato Giampaolo Rossi, parlando con i cronisti alla camera ardente allestita proprio nel luogo simbolo di tanti trionfi del conduttore. Sulla proposta lanciata da Lino Banfi, Rossi risponde: “E’ un’idea che affronteremo nel prossimo Consiglio di Amministrazione. Sicuramente l’intento è quello di lasciare nella nostra memoria un segno di riconoscimento a Pippo Baudo”. L’Ad Rai traccia un ritratto del professionista, definendolo un «grande diamante della tv», capace di svelarne i segreti e i linguaggi più profondi. «Pippo è stato un vero innovatore — sottolinea Rossi — l’uomo che ha saputo introdurre più di ogni altro una forma di intrattenimento elegante, non volgare e istruttivo. Ed è soprattutto il volto che ha in qualche modo scoperto buona parte del mondo dello spettacolo di oggi”. Tra Baudo e la Rai “c’è stato un rapporto d’amore straordinario, che ha avuto anche momenti di crisi, ma che poi si è sempre rinsaldato con forza». L’omaggio della Rai, con il cambio dei palinsesti e l’allestimento della camera ardente, è «un regalo che noi in Rai sentiamo di dover fare a un uomo che ha raccontato la nostra storia e quella della nazione». Inevitabile un pensiero va l Festival di Sanremo, che Baudo ha condotto per 13 volte. Rossi conferma che ci sarà un omaggio anche nella prossima edizione: “Ha creato un’accelerazione nel modo di concepire il festival. Baudo è l’uomo che ha superato il linguaggio della semplice kermesse canora per trasformarlo in un grande spettacolo, capace di costruire un immaginario collettivo. Mi auguro che riusciremo a mettere in piedi iniziative ad hoc”. Infine, alla domanda sul perché ogni nuovo conduttore venga paragonato a lui, Rossi risponde: “Perché Baudo è uno spartiacque. Ha segnato il punto di non ritorno di un modo di fare televisione. Era un perfezionista, un uomo che non stava solo davanti alle telecamere, ma anche dietro: curava le luci, le scenografie, le scalette, i testi. Era il segnale di un modo di fare televisione completo».
Jalisse in lacrime: grazie a lui siamo riusciti a salire su palco Sanremo
«Con Pippo Baudo si imparavano tante cose. Grazie a lui siamo saliti sul palco di Sanremo ‘95. Pippo ha creduto fin da subito in noi e nella canzone ‘Vivo’, dandoci dei consigli per far volare ancora di più la voce. Perché lui era molto creativo dal punto di vista musicale». Così i Jalisse, con la voce spezzata dalle lacrime, ricordano Pippo Baudo entrando alla camera ardente al Teatro delle Vittorie, a Roma.
Gianni Morandi: Pippo mi ha aiutato nei momenti di difficoltà
Ho soltanto parole di affetto per Pippo che mi ha aiutato nei momenti di difficoltà”. Così Gianni Morandi, visibilmente commosso, ha dedicato un ricordo a Pippo Baudo, arrivando alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie, a Roma, insieme a Giorgia per rendere omaggio al grande conduttore. «Agli inizi degli anni ’80 — racconta — ero un po’ sparito dal giro. Ho avuto un momento di lunga crisi e lui mi chiamò e mi invitò ad una puntata di Fantastico”. Anni dopo, Morandi ha avuto modo di ringraziarlo per quell’opportunità: «Gli dissi: ‘Non mi chiamava più nessuno e tu l’hai fatto’. E lui con il suo modo mi rispose: ‘Te lo meritavi’”. E poi tanti altri ricordi legati ai diversi festival di Sanremo tra cui quello dell’87 quando Morandi vinse insieme a Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con il brano ‘Si può dare di più’. «Oggi piango anche un amico perché ci sentivamo e ci volevamo bene”, conclude.
Laura Pausini e Giorgia alla camera ardente
Anche Laura Pausini e Giorgia alla camera ardente di Pippo Baudo. «È stato l’incontro più importante della mia vita — ha detto Pausini — Ha cambiato la mia vita e quella dei miei familiari. Sarà sempre nella mia voce. A volte mi sgridava. Mi disse: «devi cantare le canzoni eterne, non ti accontentare delle canzoni che durano una stagione». Ho pianto tanto in questi giorni».
Andrea Roncato: «È stato la colonna sonora della mia carriera»
«È stato la colonna sonora della mia carriera». Così l’attore Andrea Roncato al Teatro delle Vittorie di Roma per l’ultimo saluto a Pippo Baudo. «Noi facevamo parte della stessa agenzia, la Marangoni. Ricordo quando gli chiedevo consigli sui miei primi film». Per l’attore «non era soltanto un grande uomo di spettacolo ma una persona perbene. Era un amico vero, indipendente dal fatto che lui fosse già una grande star». Il più grande insegnamento? «Quello di amare la gente e rispettare il pubblico», conclude.
Fiorello: Pippo è sempre un po’ di più. Chi insegnerà a fare la tv, adesso?
Un ricordo che parte dalle radici comuni e arriva a una profonda riflessione sul futuro della televisione. Fiorello, con la voce rotta dall’emozione, regala un omaggio a Pippo Baudo uscendo dalla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie. Il legame tra i due, prima di tutto, era un legame di terra. «Per noi siciliani è stato sempre un vanto, un orgoglio, anche quando non lo conoscevo, da ragazzo», racconta Fiorello. «Sapere di essere siciliani come Pippo Baudo ci riempiva il cuore. Lo seguivamo più degli altri, conduceva persino il festival della canzone siciliana su Antenna Sicilia, che da noi faceva il 100% di share». Un legame che si era consolidato in un rapporto privato, fatto di un codice scherzoso e complice: «Quando lo chiamavo, non era mai ‘ciao Pippo, come stai?’, ma esordivo con una frase siciliana molto forte. E dall’altra parte ricevevo una risposta altrettanto forte, e ridevamo di gusto. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici. Questo era il nostro rapporto». Quando gli si chiede chi fosse Baudo, Fiorello fatica a trovare le parole, perché nessuna sembra abbastanza. «Tutto quello che è stato detto in questi giorni è vero, ma Pippo è sempre un po’ di più. Non è un semplice conduttore, direttore artistico, tredici Sanremo, pagine di televisione scritte. È qualcosa di più. Non ho un aggettivo per dire cosa rappresenti per la televisione italiana, soprattutto per la Rai». «La Rai gli deve moltissimo», dice Fiorello e aggiunge: «Dovrebbe sostituire il cavallo di Viale Mazzini con una statua di Pippo Baudo. Perché lui ha tracciato un solco enorme dove tutti noi abbiamo imparato, ci ha insegnato senza voler insegnare, solo guardandolo». Il ricordo di Baudo si trasforma in una riflessione sulla televisione moderna. «Ieri sera, guardando i suoi programmi, mi ero quasi dimenticato di come si facesse la televisione. Oggi siamo presi da una frenesia, una velocità talmente potente. Io per primo mi sono inventato un programma di 27 minuti con gag da 30 secondi». «Guardando i suoi show mi sono detto: ‘Ma dove stiamo andando? Questa è la televisione’. Un pezzo musicale con Zarrillo, Mia Martini e Giorgia che durava 10 minuti, oggi non lo puoi fare più. Un monologo di 15 minuti, neanche. Una sigla di 5 minuti ti direbbero che sei pazzo. Invece io mi sono goduto quelle pause stupende, quei racconti. Abbiamo perso di vista la grandissima televisione di cui Pippo è stato l’artefice numero uno», commenta lo showman visibilmente emozionato. Fiorello rifiuta con umiltà l’etichetta di erede («Non io, non io»), ma identifica con precisione il lascito più importante di Baudo: l’aver inserito il «fattore umano» nella televisione perfetta e ingessata di un tempo. «Baudo ha unito alla perfezione del grande varietà in bianco e nero, fatto di balletti provati allo sfinimento, il fattore umano. L’imprevisto, l’umanità. Speriamo di non perdere questo, di non dimenticare quello che ci ha lasciato», conclude.
Conti: sarà un onore entrare nel camerino Ariston intitolato a lui
«Si è spenta la tv.
Si è spento un faro, un riferimento importantissimo”. Così Carlo Conti alla camera ardente di Pippo Baudo allestita al Teatro delle Vittorie. Interrogato sull’intenzione della famiglia Vacchino di intitolare a Baudo il camerino principale del Teatro Ariston, Conti ha mostrato profonda gratitudine: «Sarà per me un onore entrare in quel camerino». Inevitabile la domanda sul prossimo Festival di Sanremo e su una possibile dedica. Pur chiarendo che è ancora presto per decisioni definitive, Conti ha assicurato che il ricordo sarà centrale: «Lo abbiamo sempre ricordato ogni anno, figuriamoci il prossimo che sarà il primo senza di lui».
Sergio: la Rai e la tv continueranno ad ispirarsi a lui
«Tutti quanti si adopereranno nel solco proprio della tradizione e della modalità di espressione di Pippo. Io credo che ci siano tantissimi personaggi straordinari, abbiamo appena visto Mara che è venuta a dare il saluto, arriveranno dopo Carlo Conti, Rosario Fiorello, c’è Renzo Arbore. Insomma la Rai non è finita, la tv televisione non è finita, Pippo è con noi e tutti si ispireranno a lui. Compreso credo anche il giovane De Martino che è uno straordinario performer, uno straordinario artista». Lo ha detto il direttore generale della Rai Roberto Sergio alla camera ardente allestita per Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma.
Banfi: la Rai gli intitoli il Teatro delle Vittorie
La Rai intitoli a Pippo Baudo il Teatro delle Vittorie. La proposta la lancia Lino Banfi, che dopo aver reso omaggio al feretro del decano dei conduttori Rai, lasciando la camera ardente allestita proprio al Teatro delle Vittorie, si è rivolto al direttore generale della Rai, Roberto Sergio, che lo accompagnava fuori: «Roberto, perché non intitolate il teatro delle Vittorie a Pippo Baudo?», ha detto l’attore che poi ha aggiunto, rivolto ai cronisti, con la sua parlata barese: «Io la proposta l’ho lancieta». E Roberto Sergio ha subito raccolto l’assist dell’attore: «Ne parleremo in Consiglio di amministrazione», ha detto.
Lino Banfi: Pippo ti voglio bene ma è presto per raggiungerti
«Delle quattro B del ‘36 — Baudo, Banfi, Bergoglio e Berlusconi — sono rimasto solo io. Non dirò ‘Pippo ci vediamo presto’, gli voglio bene ma c’è ancora tempo». Così Lino Banfi alla camera ardente di Pippo Baudo allestita al Teatro delle Vittorie.
Max Giusti: ha accompagnato l’Italia sia nei successi sia negli anni bui
«Se ne va un pezzo di televisione, ci ha accompagnato per un periodo lunghissimo, sia quando il nostro Paese era all’apice del successo, della sua brillantezza, sia negli anni più bui come quelli di piombo. E stato uno che ha accompagnato un paese, quando lo diceva Pippo Baudo voleva dire che era vero. Si diceva ‘lo ha detto Pippo Baudo’. Era una persona straordinaria che rispondeva sempre al telefono, se avevi bisogno lui correva. C’era sempre».
Aperta camera ardente, tanti i fan per l’ultimo saluto
Aperta la camera ardente pubblica di Pippo Baudo, morto nella serata di sabato 16 agosto al Campus Biomedico di Roma all’età di 89 anni. Il suo pubblico, che lo ha amato nel corso della sua sessantenne carriera costellata di successi, è in fila dalle prime ore di questa mattina al Teatro delle Vittorie, uno dei luoghi della Rai che lo hanno visto tante volte protagonista, per porgere l’ultimo saluto al celebre conduttore, che ha scritto la storia della televisione italiana con il Festival di Sanremo, Fantastico e Domenica In. La camera ardente sarà aperta fino alle 20 di oggi e poi domani, martedì 19 agosto, dalle 9 fino alle 12. I funerali si terranno mercoledì 20 agosto alle 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, città natale di Baudo. Le esequie saranno trasmesse in diretta sul Tg1 dalle 15.30 alle 18:10.
Venier e Ricciarelli arrivano sottobraccio alla camera ardente di Baudo
Katia Ricciarelli e Mara Venier sono arrivate sottobraccio alla camera ardente di Pippo Baudo allestita al teatro delle Vittorie. All’entrata hanno abbracciato il direttore generale della Rai Roberto Sergio. Nello studio dove il conduttore ha realizzato i suoi più importanti programmi, il feretro sul fondo di un sipario rosso è circondato da rose rosse; su uno schermo televisivo scorrono immagini della carriera del presentatore, proiettate anche all’entrata. Fra le corone intanto intorno alla bara, con un picchetto di carabinieri in alta uniforme, spiccano quelle del Presidente della Repubblica, del presidente della Camera, del sindaco di Roma e della Rai. Venier e Ricciarelli si sono sedute nello spazio riservato alla famiglia, dove hanno abbracciato la figlia e l’assistente di Baudo. Tra i primi ad arrivare, anche il ministro degli esteri Antonio Tajani, l’avvocato Giorgio Assumma, Gigi Marzullo, e Gloria Guida.
La famiglia, la Rai, la politica: l’abbraccio a Baudo
I ministri Giuli e Tajani, della Rai Roberto Sergio, Simona Agnes e Mara Venier, l’ex moglie Katia Ricciarelli, l’attrice Gloria Guida, la figlia Tiziana Baudo e l’amico e avvocato Assumma
Mara Venier al Teatro delle Vittorie per l’omaggio all’amico Pippo
Mara Venier è arrivata alla Camera ardente per Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma. La conduttrice, tra le prime ad arrivare, prima dell’apertura al pubblico prevista per le 10, ha reso omaggio all’amico Pippo.
Il ministro Tajani arrivato al Teatro delle Vittorie
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è tra i primi ad arrivare al Teatro delle Vittorie per l’ultimo saluto a Pippo Baudo prima dell’apertura al pubblico, che potrà accedere dalle 10 fino alle 20 di questa sera. E poi domani, martedì 19 agosto, dalle 9 alle 12.
Il feretro arrivato al Teatro delle Vittorie
ll feretro di Pippo Baudo è arrivato al Teatro delle Vittorie, un luogo simbolo che ha visto il celebre conduttore tante volte protagonista. Ed è qui che è stata allestita la camera ardente aperta al pubblico dalle 10 di questa mattina. Sarà possibile dare l’ultimo saluto a Baudo fino alle 20 di questa sera e poi domani, martedì 19 agosto, dalle 9 fino alle 12. I funerali si terranno mercoledì 20 agosto alle 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, città natale di Baudo. Le esequie saranno trasmesse in diretta sul Tg1 dalle 15:30 alle 18:10.
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