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Valentina Petrillo, chi è la prima atleta trans alle Paralimpiadi, riaccende le polemiche dopo il caso Khelif: «Me lo merito»


Valentina Petrillo si prepara a diventare la prima atleta transgender a gareggiare alle Paralimpiadi, un traguardo che segna una svolta storica nel mondo dello sport sempre più inclusivo. L’atleta italiana si è qualificata nelle gare dei 200 e 400 metri nella categoria T12, riservata agli atleti con disabilità visive, superando le sfide imposte dalla sindrome di Stargardt, una rara malattia oculare che le è stata diagnosticata all’età di 14 anni e che causa una progressiva perdita della vista centrale.

La rabbia dell’atleta spagnola

Nel 2023, Petrillo ha conquistato una medaglia di bronzo ai mondiali paralimpici nei 200 metri, ottenendo così il pass per le Paralimpiadi di Parigi, superando in finale l’atleta spagnola Melani Berges.

Questa vittoria ha suscitato accese polemiche, in particolare da parte di associazioni femministe e dell’avvocato Irene Aguiar, che ha definito «ingiusta» la partecipazione di Petrillo, sollevando questioni sulla parità di condizioni nelle competizioni femminili.

La controversia ruota attorno alle regole che disciplinano la partecipazione degli atleti transgender nelle competizioni sportive. Mentre World Athletics ha deciso di escludere gli atleti transgender dalle gare femminili nel marzo 2023, la World Para Athletics adotta un approccio diverso. Il regolamento prevede che le atlete legalmente riconosciute come donne possano competere, a condizione che il loro livello di testosterone rimanga al di sotto di 5 nanomoli per litro, un requisito che Petrillo ha rispettato.

L’opinione di Valentina Petrillo

Petrillo ha affrontato queste polemiche con determinazione, affermando di essersi allenata duramente per raggiungere questo obiettivo e di aver seguito un rigoroso percorso per rispettare i criteri ormonali richiesti. «Ho fatto tutto il possibile per guadagnarmi questa opportunità. Merito questa selezione», ha dichiarato in un’intervista, esprimendo il suo impegno nel rappresentare l’Italia a Parigi. Le critiche però non si sono fermate. Diverse organizzazioni, tra cui l’Alliance Against the Erasure of Women, hanno inviato una lettera al Comitato Paralimpico Spagnolo per contestare la partecipazione di Petrillo, sostenendo che avrebbe gareggiato con un vantaggio rispetto alle altre atlete.

Nonostante le polemiche, il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons, ha confermato che Petrillo sarà accolta ai Giochi di Parigi, ribadendo l’importanza di trattare tutti gli atleti con rispetto. «Le regole attuali consentono a Petrillo di competere, quindi sarà benvenuta come qualsiasi altro atleta», ha dichiarato Parsons, sottolineando però la complessità della situazione, che potrebbe effettivamente risultare scorretta nei confronti di altre atlete: «Penso che la scienza dovrebbe darci la risposta perché vogliamo anche essere giusti con gli altri atleti. È una domanda molto difficile».

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