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Appuntamento alle urne domani e dopodomani. Dalle 7 alle 23 questa domenica, dalle 7 alle 15 lunedì si voterà per le elezioni regionali in Liguria.
Saranno circa 1,2 milioni i cittadini chiamati a decidere con un tratto di matita il destino della prima Regione al voto in questa tornata di amministrative autunnali, seguita dalle elezioni in Umbria e in Emilia-Romagna il 17 e il 18 novembre prossimo. Come funziona il voto ligure? E qual è la posta in palio politica?
Elezioni Liguria, sfida finale Orlando-Bucci. Ecco perché è una partita decisiva
La partita di Meloni
Con ordine. C’è chi parla della Liguria come l’Ohio del governo. La Regione che può cambiare le sorti di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, proprio come lo Stato del Midwest può decidere le presidenziali americane. Metafore a parte, si tratta di una partita decisiva per il centrodestra da un lato, il «campo largo» qui riunito dall’altro.
Per la premier Giorgia Meloni vincere in Liguria, eleggere governatore il sindaco di Genova Marco Bucci vuol dire superare e ribaltare i pronostici della vigilia. E avvicinare quello che a Palazzo Chigi considererebbero un successo: il 2 a 1 contro il centrosinistra, sperando nella riconferma di Donatella Tesei in Umbria.
Insieme, significherebbe archiviare una volta per tutte la vicenda di Giovanni Toti, l’ex governatore di centrodestra ligure finito in manette con l’accusa di corruzione, ora libero dopo aver patteggiato.
In primavera, quando è scoppiato, il caso Toti ha scoperto il fianco della coalizione di governo e riacceso uno scontro con la magistratura che non si è mai assopito.
I calcoli di Schlein e Conte
Per Elly Schlein e Giuseppe Conte d’altro canto eleggere l’ex Guardasigilli Andrea Orlando significa mettere fra parentesi una lunga fase di stilettate e tensioni nel centrosinistra e riporre le basi per allargare su scala nazionale un esperimento, «il campo largo», che finora ha mostrato tutti i suoi limiti, tra strappi, ricuciture e nuove divisioni.
La foto di gruppo a Genova, con gli alleati Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Avs, e (in videocollegamento) il segretario di Azione Carlo Calenda ha dato l’impressione di una tregua riuscita, quasi una ripartenza. Certo molto dipende dall’esito delle tre tornate locali. E se al Nazareno considerano probabile un successo in Emilia-Romagna, cioè la vittoria di Michele De Pascale contro la civica schierata dal centrodestra, è qui in Liguria che il campo progressista trattiene il fiato. La distanza tra Orlando e Bucci, stando ai sondaggi riservati che rimbalzano nelle segreterie dei partiti, è minima.
Chi può votare?
Ma torniamo al voto. Come funziona? Subito dopo la chiusura dei seggi, alle 15 di lunedì, inizierà lo spoglio. E‘ previsto un solo turno: niente ballottaggio. In campo nove candidati. Di due si è detto. Da un lato Marco Bucci, dall’altro Andrea Orlando. Gli elettori dovranno portare alle urne un documento di identità e ovviamente la tessera elettorale (chi l’ha smarrita può fare richiesta all’anagrafe del proprio comune).
Solo in caso di grave infermità è possibile votare a domicilio (e solo per chi ha comunicato la sua condizione entro il 7 ottobre. Lo stesso vale per cittadini che presentano impedimenti fisici, sono ricoverati in ospedale o in case di cura e hanno fatto richiesta al Comune entro il terzo giorno prima dell’apertura delle urne.
Quattro opzioni di voto
Come si vota? Quattro possibilità. Si può mettere una x sul simbolo del partito, fra quelli elencati sulla scheda elettorale che sarà consegnata dagli scrutatori al seggio. La x sul simbolo di partito conferisce il voto al candidato presidente collegato alla lista di cui fa parte il partito.
La seconda opzione: una x sia sul nome del candidato governatore sia sul simbolo di partito. La terza: segnare una x solo sul nome del candidato presidente. In questo modo la preferenza andrà a lui/lei ma non al partito.
Infine l’ultima possibilità: il voto disgiunto. Una x sul candidato prescelto e un’altra su un partito che sostiene un diverso candidato. Non si possono invece votare due diversi partiti che appartengono alla stessa lista e sostengono lo stesso candidato.
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