L’estate, il mare, i costumi da bagno. E i divieti. Ad accogliere i turisti arrivati a Malta questo agosto ci ha pensato un residente di Sliema, che stanco di veder camminare sulle strade della città centinaia di persone in abbigliamento da spiaggia, ha deciso di appendere sessanta cartelli con un chiaro messaggio: «Niente costumi da bagno nelle nostre strade».
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La protesta
Una protesta, quella di David Pace O’Shea, accolta già da moltissime persone, stanche della trasformazione del centro cittadino in uno stabilimento balneare.
Come raccontato dall’Agi, sono stati infatti moltissimi i residenti che hanno utilizzato i social per sfogare la loro frustrazione, accogliendo con entusiamo la trovata del concittadino. «La decenza è relativa. Ecco perché i miei cartelli parlano specificamente di costumi da bagno. I costumi da bagno dovrebbero essere solo per la spiaggia», ha raccontato l’uomo, che oltre ad appendere cartelli ha anche contattato il sindaco di Sliema per chiedere il suo appoggio.
Quello che David Pace O’Shea vorrebbe sono più cartelli ufficiali come il suo, oltre a una campagna sui social rivolta soprattutto ai turisti e a un’applicazione più rigorosa delle leggi sulla pubblica decenza. L’articolo 338 del Codice penale maltese, infatti, comprende il reato per chiunque in pubblico «di esporsi nudo o essere vestito in modo indecente». Un fatto, questo, che il cittadino di Sliema sta cercando di far rispettare. O almeno, a modo suo.
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