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«Toti può incontrare Salvini e due assessori»


Paolo Emilio Signorini può lasciare il carcere — dopo poco più di due mesi — e andare ai domiciliari. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni che ha accolto la richiesta degli avvocati Enrico e Mario Scopesi, i difensori dell’ex presidente dell’Autorità portuale ed ex ad di Iren.

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E intanto la procura di Genova ha dato parere positivo agli incontri chiesti dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione dal 7 maggio. Il governatore, tramite il suo avvocato Stefano Savi, ha chiesto di poter vedere il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini oltre ai suoi due fedelissimi assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola.

Signorini ai domiciliari

Era stato il Riesame a sottolineare come il manager pubblico potesse lasciare Marassi dopo avere trovato una casa idonea e una persona in grado di provvedere per lui. Anche i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde avevano dato parere favorevole. Per l’accusa Signorini avrebbe accettato regali (vacanze pagate in alberghi di lusso a Montecarlo, fiches, borse e gioielli griffati per le fidanzate) dall’imprenditore Aldo Spinelli e dal manager Mauro Vianello in cambio di favori. L’allora presidente dell’Autority avrebbe, insieme al governatore Giovanni Toti (anche lui ai domiciliari dal 7 maggio), accelerato l’iter per il rinnovo della concessione trentennale del Terminal Rinfuse. Spinelli, sempre per la procura, avrebbe foraggiato il Comitato di Toti.

La decisione del Riesame

Signorini è in carcere da oltre due mesi. Il tribunale del Riesame, nei giorni scorsi, aveva accolto la richiesta dei suoi legali Enrico e Mario Scopesi, spiegando però che bisognava trovare una sistemazione idonea e bisognava dare garanzie sul suo sostentamento. L’ex manager pubblico dovrebbe andare in una casa a Genova, il cui affitto verrà pagato dal fratello, insieme alla figlia. Infine, il Riesame deve decidere a breve sull’istanza presentata dall’imprenditore portuale Aldo Spinelli. I suoi avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza hanno chiesto la sostituzione degli arresti domiciliari con una interdittiva.

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