Tim chiude i primi sei mesi del 2025 con un risultato netto ancora in rosso per 132 milioni, anche se attenuato rispetto ai -646 milioni del primo semestre 2024 e con un secondo trimestre vicino al pareggio (- 8 milioni), e con ricavi e margini a parità di perimetro in crescita.
I ricavi si attestano a 6,597 miliardi di euro, +2,7% a parità di perimetro (-0,9% a livello assoluto), di cui 4,547 miliardi di Tim domestic (2,974 miliardi consumer e 1,573 miliardi Enterprise), e con ricavi da servizi in aumento del 3,3% a 6,2 miliardi (+4,2% domestic a 4,2 miliardi). Il margine operativo lordo, sempre a parità di perimetro, migliora del 5,5% a 2,064 miliardi di euro con un ebitda after lease di 1,735 miliardi (+5%).
Nel secondo trimestre il risultato netto attribuibile ai soci della controllante nel secondo trimestre 2025 è in sostanziale pareggio(-8 milioni di euro), a fronte di -124 milioni di un anno fa.
Il flusso di cassa della gestione operativa di gruppo del primo semestre 2025 è positivo e pari a 482 milioni di euro (positivo per 1,347 miliardi nel primo semestre 2024). Al 30 giugno l’indebitamento finanziario netto rettificato ‘After Lease’ è di 7,498 miliardi, in aumento di 232 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024.
«Alla luce dell’andamento dei principali segmenti di business nei primi sei mesi del 2025, viene confermata la guidance già comunicata con l’approvazione del Piano industriale Tim 2025-2027», si legge nella nota diffusa ieri dopo il cda.
L’altra novità, peraltro scontata da alcune settimane, è il ritorno di Piergiorgio Peluso dal prossimo 1 ottobre con l’incarico di advisor dell’amministratore delegato Pietro Labriola. «Peluso assumerà il ruolo di chief financial officer immediatamente dopo la presentazione dei risultati del terzo trimestre», si legge sempre nella nota. Prende il posto di Adrian Calaza che resterà in carica fino alla presentazione dei conti trimestrali in programma il 6 novembre prossimo e resterà in azienda fino al 31 dicembre per garantire il necessario supporto all’amministratore delegato e al nuovo cfo. Leonardo de Carvalho Capdeville, prosegue il comunicato, è stato nominato chief technology officer a diretto riporto dell’amministratore delegato, e a partire da oggi è qualificato come key manager. Saranno effettive dal 31 agosto le dimissioni di Eugenio Santagata, chief public affairs, security & international business officer. Licenziato Simone De Rose, coinvolto nel caso Sogei.
Tim Consumer ha registrato ricavi totali in lieve crescita (+0,1% anno su anno) a 3 miliardi. In miglioramento i principali indicatori: churn (tasso di abbandono) mobile in calo anno su anno (9,1% contro 9,4%) e Arpu (spesa media mensile per cliente) in crescita sia nel fisso (31,5 euro da 30,5 euro) sia nel mobile (stabile a 10,6 euro l’Arpu mobile consumer human calling), «grazie anche alle attività di repricing effettuate che, da inizio 2025, hanno riguardato circa 4 milioni di linee fisse e circa 1,7 milioni di linee mobili».
Per quanto riguarda Tim Enterprise i ricavi sono cresciuti del 4,7% anno su anno a 1,573 miliardi: il Cloud «si conferma la principale linea di business, con una crescita del 25% anno su anno, anche grazie ai servizi offerti al Polo Strategico Nazionale, il cui contributo in termini di ricavi è raddoppiato». Nessun riferimento all’ingresso di Poste, in attesa dell’Antitrust previsto a fine agosto.
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