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«Testo troppo interpretabile, lascia spazio a vendette personali»


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Il consenso è «assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze». Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, a proposito dello stop in Senato alla modifica della norma del codice penale sul reato di violenza sessuale.

Legge sul consenso, le parole di Salvini

Aggiunge il ministro: «Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali».

Il vicepremier sottolinea il lavoro della senatrice Giulia Bongiorno, «esperta e avvocata di tante donne vittime di violenza e molestia».

Nordio: evitare interpretazioni eccentriche

«Quando si modifica una norma della parte generale del Codice penale che riguarda, per esempio, il caso dell’elemento soggettivo del reato, come la consapevolezza del consenso o del dissenso, tocchi i nervi vitali del codice penale.

Non puoi affidarti alla emotività di una elaborazione a-tecnica. Devi valutare virgola per virgola, proprio per evitare un domani delle interpretazioni eccentriche. Questo secondo me è il problema e questo è quello che ha detto la presidente Bongiorno, che se ne intende più di me, visto che il mio diritto penale è un po’ arrugginito dopo 6 anni di pensione». Lo ha detto il Guardasigilli Carlo Nordio parlando con i giornalisti in Transatlantico alla Camera, rispondendo a una domanda sul rischio di vendette che, secondo il vicepremier Matteo Salvini, sarebbe creato dal testo del ddl sul consenso nei reati di stupro.

Cosa ha detto Bongiorno

«Ho gia dato il termine per lunedì per indicare gli esperti da audire. Ho chiesto ai gruppi che non vengano sentite persone che non sono esperte, quindi voglio tecnici. In secondo luogo è vietato superare il numero di due per gruppo. Sarà un breve ciclo di audizioni di esperti», ha detto parlando con i giornalisti in Senato proprio la presidente della commisisone Giustizia Giulia Bongiorno.

L’intervento di Roccella

«Non c’è nessun ostruzionismo» da parte della Lega, «il consenso già c’è nella nostra giurisprudenza, attraverso le sentenze della Cassazione. Quindi è un principio già in atto. Noi quello che abbiamo voluto è trasferirlo anche nella legge, dichiararlo, ma già è un principio che è attivo nella nostra giurisprudenza», ha detto invece la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, a margine del convegno «La ricostruzione demografica. L’Appennino centrale tra spopolamento e rilancio post sisma», a Palazzo Giustiniani, a Roma. «La legge si farà. Su questo prendo un impegno anche assolutamente personale», ha aggiunto.

Per quanto riguarda la legge sul femminicidio approvata ieri, «che è stata davvero rivoluzionaria, di portata storica, è stata discussa a lungo, è stata presentata a marzo scorso ed è una legge di governo, mentre questa sul consenso è una legge di iniziativa parlamentare, quindi le prerogative del parlamento vanno anche tutelate». Roccella ha quindi ribadito che «sulla legge sul femminicidio abbiamo trattato parecchio, è stata cambiata. Sulla legge sul consenso invece abbiamo fatto una corsa per cercare di farla votare simbolicamente il 25 novembre. Però noi diciamo sempre che la lotta contro la violenza non si fa solo i giorni canonici, il 25 novembre o l’8 marzo, si fa tutti i giorni. Ecco: mi sembra fondamentale che si arrivi a un testo davvero condiviso e lo si faccia tranquillamente con i tempi che il parlamento richiede».


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