Gli investimenti di Terna fino al 2034 varranno complessivamente 23 miliardi di euro, pari a circa due miliardi l’anno (il 77% in più rispetto al precedente piano industriale). Lo ha ricordato ieri l’amministratrice delegata di Terna, Giuseppina di Foggia, intervenendo all’Italian Energy Summit a Milano, aggiungendo che «le reti elettriche sono al centro della transizione energetica». La sfida, secondo Di Foggia, «non è soltanto produrre elettricità in modo pulito, ma anche trasportarla e renderla disponibile a tutti in maniera sicura ed efficiente».
Dal 2023, ha aggiunto l’ad di Terna, «abbiamo già connesso 17 gigawatt di nuovi impianti green: nei prossimi anni l’Italia avrà una rete più resiliente, intelligente e sostenibile». Di Foggia ha poi illustrato i risultati della prima asta del Meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico (Macse): si è conclusa con un’offerta superiore di quattro volte rispetto alla domanda. L’ad ha quindi spiegato che «sono stati approvvigionati 10 gigawattora di nuovi sistemi di accumulo nel Sud e nelle Isole, pari al 100% del fabbisogno richiesto».
«L’asta — ha detto — ha registrato una grande competizione ed un forte interesse da parte del mercato, con un prezzo inferiore al tetto fissato dal regolatore» pari a una media di 13mila euro per megawattora l’anno.
ACCUMULI
«Stiamo parlando di un volume di investimenti di circa un miliardo — ha aggiunto la manager — e, grazie al Macse, l’Italia diventa il paese più attraente in Europa per lo stoccaggio di elettricità». «I nuovi impianti — ha concluso — entreranno in esercizio nel 2028, insieme a quelli rinnovabili del bando FER-X. Gli accumuli permetteranno di integrare al meglio le rinnovabili, ridurre l’uso del gas e contenere i prezzi dell’energia». Terna ha poi inaugurato ieri il Terna Innovation Zone Torino, nuovo polo di innovazione del gruppo dopo quelli avviati a San Francisco, a Tunisi e nella regione adriatica.
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