Nuovo tentativo di rilancio dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese in Sicilia. Dopo una vertenza durata 12 anni e il fallimento dei piani della Blutec, che avrebbe dovuto avviare una produzione di componenti per auto ma è invece finita in amministrazione straordinaria senza mai far partire l’attività, ora tocca all’imprenditore italo-australiano Ross Pelligra, presidente della squadra di calcio di Catania e alla guida di un gruppo specializzato nella riqualificazione di aree industriali dismesse, provare a far ripartire l’impianto in provincia di Palermo.
Pelligra Holding Italia, con un contratto firmato alla fine dello scorso maggio con i commissari della Blutec in amministrazione straordinaria, si era già aggiudicata l’area di Termini Imerese con un’offerta di 8,5 milioni di euro. Ieri è stato firmato l’accordo quadro per la salvaguardia dei lavoratori e il rilancio dell’area industriale. Il progetto prevede la riconversione immobiliare dell’impianto aperto nel 1970 e dismesso dalla Fiat nel 2011 e la creazione di un «distretto industriale ad alta tecnologia da destinare a uso misto commerciale e manifatturiero». Nei piani c’è anche il potenziamento del porto, che dovrebbe diventare il principale scalo commerciale della Sicilia occidentale, e lo sviluppo di un interporto integrato che consentirà di combinare trasporto su strada, ferrovia e mare, rendendolo il baricentro di un’ampia zona di produzione.
L’intesa, che mette in salvo tutti i 540 lavoratori, prevede l’assunzione da parte di Pelligra di 350 dipendenti della ex Blutec, attualmente in cassa integrazione, ai quali sarà garantita la possibilità di accedere a un piano di riqualificazione e formazione professionale. Gli altri 190 lavoratori rimarranno in capo all’amministrazione straordinaria e potranno beneficiare dell’isopensione per un periodo massimo di 7 anni, uno strumento che garantirà a tutti l’accesso ai requisiti pensionistici. «Con una lunghissima trattativa, intensificatasi negli ultimi mesi, si è riusciti a trovare una soluzione per tutti i lavoratori», ha sottolineato in una nota la Fiom Cgil.
«Una svolta storica per la Sicilia, la conferma che siamo sulla strada giusta per la rinascita industriale del Paese», ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Nessuno resterà indietro», ha aggiunto.
IL SIMBOLO
«Sin dal primo giorno della legislatura ci siamo impegnati tra molti scetticismi e qualche incomprensione, per imprimere una svolta in quello che era considerato il simbolo della crisi industriale del Paese, con oltre dodici anni di cassa integrazione, ma ci siano riusciti anche grazie al supporto del presidente della Regione, Renato Schifani», ha proseguito Urso. La giunta siciliana ha destinato infatti 30 milioni all’amministrazione straordinaria della Blutec per finanziare misure di accompagnamento alla pensione di una parte dei lavoratori e contribuire così a chiudere la lunga vertenza.
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