Troppo piccolo per infilarci le mani, troppo scomodo per tenerci le monete o la carta di credito. A cosa serve davvero il taschino rettangolare cucito all’interno della tasca destra dei jeans? La risposta arriva direttamente dalla storica azienda che ha inventato i jeans, la Levi’s.
La funzione del taschino
La domanda è stata lanciata da alcuni utenti di Quora, un sito web che pubblica domande e risposte su qualunque argomento.
La risposta è arrivata dall’azienda che i jeans li ha inventati nella seconda metà dell’Ottocento, la Levi Strauss & Co., anche conosciuta come Levi’s. Inizialmente nati come indumento da lavoro soprattutto per cercatori d’oro, minatori e meccanici, con il tempo il denim è diventato un capo alla moda e per un utilizzo quotidiano. Dunque, il piccolo taschino dei jeans originariamente non era finto ed era stato concepito per riporre l’orologio da taschino. Tant’è che nel tardo Ottocento la taschina dei jeans veniva proprio chiamata watch pocket, ovvero “tasca per orologi”. Dato che con il tempo questo accessorio cadde in disuso, oggi la tasca c’è ancora ma è finta.
I bottoni di metallo
I bottoncini metallici in rilievo, inizialmente in rame, furono ideati dal sarto Jacob Davis nel 1871 e brevettati e utilizzati per la prima volta nel 1873. Venivano applicati in punti precisi delle cuciture delle tasche dei jeans proprio come elemento di rinforzo, per far aderire meglio i diversi strati di tessuto e impedire alle tasche di strapparsi. Considerando che si trattava di un capo d’abbigliamento destinato al lavoro, era una necessità primaria. Inizialmente erano applicati anche alle tasche posteriori, ma furono ben presto rimossi. Ci sono due teorie al riguardo. La prima è che nel corso della Seconda Guerra Mondiale, a causa della scarsità di metallo da utilizzare in ambito bellico negli Stati Uniti, la Levi’s smise di applicarli, proprio per permettere che il rame venisse destinato integralmente alla guerra. La seconda ipotesi è che la clientela avesse segnalato che il metallo rovinava spesso il legno, il tessuto o il materiale di appoggio quando ci si sedeva.
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