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«Tariffe da aumentare per la troppa richiesta». Ma è scontro nella categoria


Tanti clienti e pochi taxi disponibili? «Aumentiamo le tariffe quando c’è molta domanda». La proposta dei radiotaxi, apparentemente paradossale, accende lo scontro all’interno della stessa categoria. Con la maggior parte delle sigle sindacali che si dichiara contraria «a difesa del servizio pubblico e dell’utenza più debole», definendo «farneticanti» queste possibili modifiche. Anche perché l’idea non è stata esposta in un contesto qualsiasi: l’audizione informale alla Camera nell’ambito dell’esame del ddl concorrenza. Una polemica che riguarda soprattutto Roma, dove negli ultimi anni il servizio delle auto bianche si è rivelato insufficiente, facendo diventare abituali le immagini delle file di utenti in attesa alla stazione Termini e le telefonate a vuoto ai centralini delle cooperative: soprattutto nelle fasce orarie di punta, la sera o in occasione di grandi eventi. E dove l’amministrazione comunale ha recentemente lanciato un bando per assegnare mille nuove licenze, anche in vista dell’ormai prossimo Giubileo.

L’ALGORITMO

La proposta delle tariffe variabili arriva da Loreno Bittarelli, presidente di Uri (Unione radiotaxi) e da diversi anni voce molto influente della categoria, soprattutto nella Capitale. «Servono elementi di flessibilità nel settore taxi: se l’offerta del servizio è rigida la domanda invece cambia», sostiene Bittarelli. L’ipotesi è di introdurre un algoritmo per stabilire il prezzo di una corsa in taxi: prezzi più alti quando c’è molta domanda, per esempio se piove o c’è un concerto, e più bassi se la domanda è minore. «Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta è necessario far leva sulla tariffa, predeterminando il prezzo di una corsa sulla base della tariffe stabilite dai Comuni ma stabilendo un prezzo minimo», dice il leader di Uri. Ma i rappresentanti della categoria insorgono: «Dichiariamo da subito la nostra ferma contrarietà — sottolineano le sigle Uri-taxi, Federtaxi-Cisal, Uti, Ugl-taxi, Fast-Confsal, Unione artigiani, Tam, Satam, Tutela legale taxi, Claai-taxi e Ati taxi — Non vorremmo che l’utenza, specialmente quella debole, non possa accedere al taxi che è e deve restare un servizio pubblico a tariffa amministrata».

A muoversi in direzione di una tariffa flessibile a seconda della domanda sono anche alcune app per la prenotazione dei taxi. È il caso di Freenow, che ha annunciato l’introduzione, dal prossimo 8 novembre, di «un importo variabile da 1 a 10 euro» per il servizio di intermediazione, che sarà «determinato in funzione del numero di utenti che richiedono una corsa all’interno del medesimo frangente temporale e nella medesima zona di prelievo e il numero di tassisti registrati». I rincari «delle tariffe di queste piattaforme sono un motivo in più per spingere sull’aumento delle licenze taxi, per ridurre tempi di attesa e costi di intermediazione», ribatte però Francesco Carpano, consigliere capitolino di Forza Italia. Alla Camera si è sentita anche la voce di Uber, multinazionale particolarmente osteggiata dai tassisti. «Nelle condizioni attuali il sistema di trasporto pubblico non è in grado di rispondere alle esigenze del Paese — sottolinea Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia — Non chiediamo di deregolamentare né di liberalizzare ma di aggiornare la legge, promuovendo la concorrenza, garantendo a tutti gli operatori pari opportunità, incentivando la tecnologia e incrementando l’offerta».

IL BANDO

Nella Città eterna, intanto, ci si prepara al concorso pubblico per assegnare le mille nuove licenze per le auto bianche, al quale parteciperanno 4274 candidati. Lunedì 21 ottobre è in programma la prova scritta, che sarà ospitata dalla Nuova Fiera di Roma, in via Portuense, in due tranche: 2.301 persone alle 10 di mattina, le restanti 1.973 dalle 14,30. La Questura della Capitale è già in allerta, essendo arrivate segnalazioni di possibili incursioni da parte di tassisti scontenti per l’iniziativa del Campidoglio. Sarà quindi organizzato un piano di sicurezza dedicato, per evitare il rischio di incidenti.

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