17.12.2025
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Economy

«Sull’oro gestione e disponibilità sono di Bankitalia»


«Disponibilità e gestione delle risorse auree sono di Bankitalia». Nella lettera inviata ieri da Giancarlo Giorgetti a Christine Lagarde, questo è il passaggio chiave che dovrebbe chiudere la querelle fra la Bce e il governo italiano sull’oro di via Nazionale pari a 224 miliardi. Ed è la parola fine anche per Palazzo Koch che è soddisfatta della soluzione. Infatti, la lettera del ministro dell’Economia è stata concordata nel “tavolo” messo in piedi la scorsa settimana — a titolo di “cordialità istituzionale” — e formato da Super tecnici del Mef e della banca centrale. Capitolo chiuso quindi, con la sponda di Francoforte che dovrebbe essere anch’essa soddisfatta.

Nel prendere atto con soddisfacimento che è stato citato il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), istituito dal Trattato di Maastricht, che unisce la Banca Centrale Europea con le Banche Centrali Nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri dell’UE, in riferimento «agli articoli 127 e 130 del trattato europeo — si legge nella lettera -, sono a rassicurarla sul fatto che la disposizione è volta a chiarire, nell’ordinamento interno, che la disponibilità e gestione delle riserve auree del popolo italiano sono in capo alla Banca d’Italia, in conformità alle regole dei trattati, e che la riformulazione della norma che le ho trasmesso, è il frutto di apposite interlocuzioni con quest’ultima, per addivenire ad una formulazione pienamente coerente con le regole europee».

Punto stop, torna la pace fra tutti, scoppiata probabilmente per disattenzione, sull’emendamento proposto da Lucio Malan di FdI.

Le parole del team di Giorgetti concordate con la squadra di Fabio Panetta, danno seguito alla seconda nota di Francoforte di due giorni fa. Si apprezzava che non si voglia procedere a un “esproprio», e Bce sottolineava che «non è ancora chiaro quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione rivista sull’utilizzo delle riserve auree». Di qui l’immediata, pronta lettera di chiarimento del Ministro che si era detto subito «fiducioso che si trovi una soluzione».

GLI OBIETTIVI

Giorgetti, d’accordo con Bankitalia, ha citato due articoli. Il 127 definisce gli obiettivi e i compiti fondamentali del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), il cui scopo primario è mantenere la stabilità dei prezzi nell’Unione, supportando nel contempo le politiche economiche generali e promuovendo il funzionamento dei sistemi di pagamento. Questo articolo stabilisce che il Sebc, guidato dalla Banca Centrale Europea e dalle banche centrali nazionali, deve anche definire e attuare la politica monetaria, gestire le riserve valutarie e contribuire alla vigilanza prudenziale. Obiettivo primario del Sebc è la stabilità dei prezzi e il supporto alle politiche economiche generali dell’UE per raggiungere gli obiettivi dell’Unione (Art. 3 TUE). L’altro articolo riportato da Giorgetti è il 130: esso si lega alla cooperazione e al coordinamento tra gli Stati membri in aree chiave come l’occupazione, l’ambiente e i diritti economici, promuovendo il mercato interno e il benessere dei cittadini.


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