È scomparso Michael Ray Richardson all’età di 70 anni, dopo una lunga malattia. Ad annunciare la sua morte, i New York Knicks, una delle squadre con le quali ha giocato in Nba, attraverso i social. «Sugar» è stato uno dei giocatori più amati dai tifosi della Virtus Bologna, dove arrivò dopo oltre 500 partite e più di 8 mila punti segnati in NBA e una squalifica per problemi di droga. Nel 1984 fu trovato positivo alla cocaina per la terza volta e venne sospeso dal campionato Nba, per poi venire essere radiato nel 1986.
A Bologna ha giocato dal 1988 al 1991, trascinando le Vu Nere alla vittoria di due Coppe Italia e della Coppa delle Coppe 1990, primo trofeo europeo della storia delle Vu Nere. Nell’ultimo anno, durante la preparazione con Bologna venne trovato ancora una volta positivo alla cocaina. Il giocatore si giustificò dicendo che si trattava di un anestetico, ma la Virtus lo mandò via. Lì iniziò il suo giro d’Europa: Spalato, Livorno, Antibes, Cholet, Forlì, per poi chiudere all’AC Golfe-Juan-Vallauris, nei pressi di Nizza, a 47 anni.
A Forlì, in maglia Montana nel 1998-’99, con Renato Pasquali allenatore, Sugar giocò nell’ultima stagione della Forlì targata Libertas e una volta lasciata la Romagna si spostò a Livorno. In quella di stagione di A2, la Montana arrivò fino ai play-off persi con Livorno.
Richardson è il giocatore più anziano della storia ad avere iniziato una stagione a Forlì, dove arrivò all’età di 43 anni e 5 mesi. Giocò 26 partite alle media di 11,7 punti e 2,2 assist.
Il figlio Amir, classe 2002, lo scorso anno è passato dal Reims alla Fiorentina (che in un post sui social ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa). Ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi col Marocco, segnando uno splendido gol con un tiro a giro dal vertice dell’area contro l’Iraq a Nizza, nell’ultima partita della fase a gironi. Nato proprio in riviera francese dove Sugar ha disputato l’ultima stagione prima di ritirarsi, ha iniziato la carriera a Le Havre in Ligue 2. Oggi il basket, e lo sport in generale, piange un giocatore che ha vissuto a mille all’ora dentro e fuori dal campo, ma, nonostante i problemi legati ai suoi eccessi, è stato un personaggio incredibilmente amato da tutti.
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