12.05.2025
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studentessa rinuncia all’orale per protesta. «Voti offensivi»


VENEZIA — Insufficienze gravi, nella prova di greco, per 10 dei 14 maturandi della III A del liceo classico del Foscarini. Ragazzi che erano stati presentati all’esame di stato con voti alti, che ambivano chiudere il loro ciclo di studi con punteggi elevati. Invece. La commissaria esterna di greco, in arrivo dal Franchetti di Mestre, incaricata di correggere la seconda prova dell’esame di Stato, ha distribuito un gran numero di insufficienze. Voti «offensivi», «umilianti», «ingiusti», a detta degli studenti. E ieri all’orale, per protesta, una studentessa ha rinunciato a sostenere la prova. Avendo già raggiunto la sufficienza con la somma dei primi due scritti, ha deciso di non rispondere alle domande della commissione per la terza prova. Scelta eclatante che la ragazza ha motivato davanti ai commissari come una sorta di disobbedienza civile. Ha chiesto soltanto di rivedere il suo compito di greco e contestato alcuni passaggi della correzione dell’insegnante. 

Tensioni precedenti

Un caso che pare destinato ad avere ulteriori sviluppi. La stessa studentessa, d’accordo con la sua famiglia, farà richiesta di accesso agli atti per verificare la correzione. Ma anche altri studenti con le loro famiglie sono sul piede di guerra. La richiesta comune è quella di prendere visione delle correzioni, in vista di mosse future. Qualche anno fa questa insegnante del Franchetti era già stata assegnata come commissaria esterna di maturità al Foscarini e aveva avuto delle discussione con il commissario interno di materie classiche. Lo stesso che quest’anno segue proprio la III A. Una circostanza che, a detta dei ragazzi, avrebbe influito negativamente sui lavori della commissione di maturità. 

La testimonianza

«La commissaria esterna di greco era entrata in conflitto con il nostro professore di latino qualche anno fa — conferma la studentessa che ieri ha rifiutato di sostenere l’orale — e con noi si è rivelata ingiusta. Si è tenuta bassissima con i voti, mentre nell’altra classe ha assegnato punteggi decisamente più alti». La studentessa racconta di un compagno che si presentava con il 7 e che nel compito di greco ha avuto un punteggio, tradotto in decimali, di 3,5. «Io ho avuto 6,5, ma dalla correzione che ho fatto a casa con mia madre, che è laureata in greco antico, mi risultava di avere fatto un solo errore. Non capisco come sia arrivata ad assegnarmi un punteggio tanto basso. Ho chiesto di rivedere il compito, all’inizio non volevano, ma era un mio diritto e alla fine me lo hanno dovuto mostrare per forza. Ho contestato gli errori che mi sono stati segnati. Ora faremo richiesta di accesso agli atti». Per questa studentessa, che per il suoi meriti sportivi, ha già ottenuto una borsa di studio per entrare da settembre in un collage statunitense, un punteggio alto avrebbe fatto la differenza. «Potevo aspirare ad un ulteriore aiuto per merito scolastico, ma quel 6,5 in greco mi ha abbassato la media e non potevo più aspirare, anche con un orale perfetto, al voto necessario». Ed ecco, invece, la scelta di rinunciare del tutto al voto dell’orale. «Vista l’ingiustizia non solo nei miei confronti, ma anche dei miei compagni, ho deciso di protestare così. Non sentendomi rispettata, non ho voluto sostenere l’orale».

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